Vincenzo Marino, medico cardiologo che ieri pomeriggio stava svolgendo servizio al pronto soccorso di Mazzarino, nel Nisseno, Comune di cui Marino è anche sindaco, ha denunciato ai carabinieri minacce di morte che avrebbe ricevuto dai familiari della giovane di 23 anni che è morta dopo essersi sentita male in casa. Marino era l’unico medico di […]
Mazzarino, ragazza muore al pronto soccorso. Minacce di morte al medico di turno
Vincenzo Marino, medico cardiologo che ieri pomeriggio stava svolgendo servizio al pronto soccorso di Mazzarino, nel Nisseno, Comune di cui Marino è anche sindaco, ha denunciato ai carabinieri minacce di morte che avrebbe ricevuto dai familiari della giovane di 23 anni che è morta dopo essersi sentita male in casa.
Marino era l’unico medico di guardia e quando è stato chiamato per aiutare la giovane mamma che si trovava a casa ha riferito che non poteva allontanarsi perché sarebbe incorso nel reato di interruzione di pubblico servizio. Ma i familiari non avrebbero voluto sentire ragioni. Il sindaco, che ha presentato una denuncia ai carabinieri per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, temendo per la propria incolumità, ha trascorso la notte in ospedale.
«Ieri stavo svolgendo servizio nella fascia oraria che va dalle 14 alle 20 – spiega Marino – ed ero l’unico medico in servizio al pronto soccorso di Mazzarino. Alle 18.45 è venuto il padre della ragazza con un altro signore chiedendomi di assistere la figlia che stava male e che non respirava bene. Ho spiegato che non potevo abbandonare il posto di lavoro perché sarebbe stata interruzione di pubblico di sevizio. Ho detto dunque di farla venire in ospedale per assisterla visto che a casa della ragazza c’erano già gli operatori del 118 che la stava rianimando».
Secondo il medico due familiari della donna sarebbero poi andati in ospedale minacciandolo di morte. Per Marino «la paziente è giunta in pronto soccorso già morta. Abbiamo provato a rianimarla, ma senza speranze e solo per l’insistenza dei parenti, conscio del fatto che non si poteva fare più nulla» aggiunge. L’Asp di Caltanissetta ha aperto un’indagine interna per verificare eventuali responsabilità. Dalla direzione strategica è stato espresso il cordoglio per la morte della ragazza e vicinanza ai familiari.