L'operazione che ha bloccato l'equipaggio di Leucothea, imbarcazione a vela battente bandiera olandese, è avvenuto a 70 miglia a sud-ovest della Sicilia. La droga si trovava in sacchi di juta con impressi marchi diversi
Maxi carico di hashish sequestrato con mare forza 7 Contrabbandieri hanno provato ad affondare la nave
Oltre quattrocento sacchi di juta con impressi marchi diversi – da Google a una croce verde – per oltre undici tonnellate di hashish. Si tratta di uno dei sequestri di droga più imponenti fatti in Sicilia. A effettuarlo è stata la guardia di finanza, in una complessa operazione coordinata dalla procura di Ragusa, con la collaborazione dello Scio di Roma, del comando regionale delle Fiamme Gialle e delle autorità spagnole.
Il carico di stupefacenti è stato fermato in mare a 70 miglia a sud-ovest della Sicilia. Si trovava a bordo della Leucothea, nave a vela battente bandiera olandese, con un equipaggio formato da due persone: il 42enne I.K. e il 40enne G.G. Entrambi di origini bulgare, sono stati arrestati e attualmente si trovano nel carcere del capoluogo ibleo. Stando alla ricostruzione degli investigatori, al momento dell’abbordaggio, avvenuto in un momento in cui il mare era a forza 7, avrebbero tentato di affondare la nave per liberarsi degli stupefacenti che, messi sul mercato, avrebbero fruttato qualcosa come cento milioni di euro.
Non è ancora chiaro quale fosse la destinazione dell’imbarcazione. Certo è che si tratta del terzo di nave intercettata nel Mediterraneo, dopo quelli della Quest e Remus. In tutti i casi le persone a bordo erano di nazionalità europea. L’attenzione degli investigatori da tempo è puntata sul ruolo che diverse aree del Nord Africa hanno nei contrabbandi via mare, tra i quali, appunto, quello che riguarda la droga. La nave, posta sotto sequestro, si trova al momento nel porto di Pozzallo.