Esame di Stato decisamente più difficile ma non impossibile, quest’anno, per i ragazzi delle scuole superiori. I primi dati sulla maturità sono stati resi noti ieri dall’Invalsi, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, che ha già raccolto i risultati di 15 mila studenti. Stando a questi primi numeri, sembra proprio che il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, sia riuscito a centrare uno dei suoi primi obiettivi: quello rendere “più serio e selettivo” l’esame di Stato. Le percentuali si riferiscono a dati naturalmente ancora parziali visto che ancora in parecchie commissioni si sta lavorando. Ma danno già lo spunto per capire se le novità introdotte lo scorso dicembre hanno modificato qualcosa in un esame che ormai a tutti sembrava una mera formalità.
Su questo primo gruppo di studenti presi in esame dall’Invalsi il numero di bocciati supera di poco il 2,5 per cento e poco più di 6 studenti su 100 ha sostenuto scritti e orali meritandosi il massimo dei voti: 100 centesimi. L’anno scorso superarono gli esami il 96,5 per cento dei candidati mentre la percentuale degli studenti al top sfiorò il 10 per cento. Ma per fare un confronto con i risultati della scorsa estate al numero dei bocciati di quest’anno vanno aggiunti coloro che non sono stati ammessi agli esami. Un quattro per cento secco – come ha avuto modo di riferire un mese fa il vice ministro della Pubblica istruzione Mariangela Bastico a Repubblica Radio Tv – che è stato bocciato dagli stessi professori dei consigli di classe prima ancora della maturità e che fa raddoppiare il numero di coloro che non ce l’hanno fatta.
È proprio questa una delle novità più significative introdotte da Fioroni. L’ammissione agli esami era stata abolita dalla riforma Berlinguer nel 1999 e per sette anni è bastato arrivare al quinto anno per essere ammessi “di diritto” alla maturità. Su questo primo numero il commento della Bastico è decisamente positivo: “È chiaro che si tratta di dati parziali, ma sarei contenta se questi numeri venissero confermati perché dimostrerebbero la bontà delle scelte fatte dal governo. Il giro di vite paventato da molti – continua il vice ministro – non c’è stato e le percentuali confermerebbero l’infondatezza dell’allarmismo di questi giorni. Del resto, anche io mi sarei preoccupata degli eccessi”.
L’altra novità che ha contribuito senz’altro a rendere più impegnativa la maturità per i ragazzi è stato il ripristino della commissione mista cancellata nel 2002 “per fare cassa” dal governo Berlusconi. La presenza in commissione, oltre al presidente, di tre commissari esterni e tre membri interni ha fatto calare il numero dei cervelloni, che dal 10 passano al 6 per cento. “Le commissioni hanno lavorato con serietà e responsabilità misurando – aggiunge la Bastico – bocciature ed eccellenze. Erano un po’ troppe quelle degli anni precedenti”.
Confermata invece la supremazia delle ragazze, con voti mediamente più alti rispetto ai compagni. E fra coloro che hanno raggiunto il massimo dei voti l’eccellenza oggi è rappresentata dal 100 e lode: la terza novità introdotta dal governo per distinguere i più bravi fra i bravi. Elite costituita dallo 0,7 per cento dei maturandi.
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