Il giudice sportivo Tosel si è così espresso sulla squalifica del campo in seguito ai fatti avvenuti il 2 febbraio durante il derby Catania - Palermo. La dirigenza rossazzurra sta valutando la stangata prima di esprimersi
Massimino chiuso fino al 30 giugno. Ci saranno ancora novità?
Le attese hanno confermato l’esito. Lo stadio “Massimino” di Catania è stato squalificato fino al 30 giugno prossimo. Il giudice sportivo Gianpaolo Tosel si è così espresso in merito ai gravissimi incidenti di venerdì 2 febbraio in occasione di Catania-Palermo nei quali è stato ucciso l’ispettore di polizia Filippo Raciti.
Inoltre, il Catania avrà anche l’obbligo di disputare le partite a porte chiuse fino al termine della stagione. La società rossazzurra dovrà pagare un’ammenda di 50 mila euro. Il Presidente del Catania Calcio, Antonino Pulvirenti, ha dichiarato in merito a questa decisione: “Al momento e’ inutile parlare. Non commento la sentenza, prima voglio vedere le motivazioni e parlare con l’amministratore delegato Pietro Lo Monaco”.
Il giudice Gianpaolo Tosel ricostruisce così le violenze del 2 febbraio scorso. Prima dell’inizio della gara, un gruppo di tifosi catanesi “danneggiava gravemente alcuni servizi igienici dello stadio”, poi c’era i petardi fatti esplodere durante il minuto di silenzio in memoria del dirigente Ermanno Licursi . L’arrivo dei tifosi palermitani, all’inizio del secondo tempo, faceva esplodere le violenze. “Un folto gruppo di tifosi locali, assiepati nella zona apicale della curva nord, scagliava all’indirizzo dei veicoli e delle Forze di Polizia ogni sorta di corpo contundente, quali pietre, bulloni, bastoni, attrezzature cartellonistiche, bombe carta e così via” dice ancora Tosel.Nel tentativo “arduo” di arginare l’aggressione, gli uomini in divisa “erano costretti a ricorrere all’uso di lacrimogeni, le cui esalazioni raggiungevano anche il terreno di giuoco, ove l’aria diveniva ancor più irrespirabile in quanto alcuni lacrimogeni, caduti all’interno della curva nord, erano stati raccolti e rilanciati nel recinto di gioco”. Il bilancio conclusivo “è una sorta di bollettino di guerra: la morte dell’Ispettore Capo Filippo Raciti, il ferimento di 62 appartenenti alle Forze di Polizia, di 5 componenti gli equipaggi delle autoambulanze e di 13 civili”.