Mario Ortello, il Commissario della Provincia di Siracusa che si auto-difende sul sito ufficiale!

IL NOSTRO, TRA LE ALTRE COSE, PRENDE UN GROSSO ABBAGLIO: INVECE DI CONSIDERARSI QUELLO CHE E’, E CIOE’ UN ‘NOMINATO’, SI CONSIDERA UN ELETTO. FORSE SENZA RENDERSENE CONTO, SUL DECRETO MAIA CONTRADDICE IL GOVERNO CROCETTA CHE L’HA NOMINATO!

Da una settimana il nostro giornale conduce una battaglia per segnalare che il solito Governo regionale di Rosario Crocetta, nel nome della ‘legalità’ che tanto declama a parole, ha prorogato ben quattro Commissari Straordinari di altrettante Province regionali che dal primo novembre saranno illegittimi. Come i nostri lettori possono leggere sul nostro giornale, si tratta dei Commissari della Provincia di Palermo (Domenico Tucci, generale in pensione), della Provincia di Agrigento (Benito Furnari), della Provincia di Ragusa (Carmela Floreno) e della Provincia di Siracusa (Mario Ortello).

Sono tutti pensionati. Dovrebbero essere tutti dirigenti in pensione. E, in quanto tali, non possono essere nominati ai vertici apicali di strutture pubbliche secondo quanto previsto da un Decreto del Governo Renzi che porta il nome della ministra Maria Anna Madìa. Decreto che in Sicilia è stato già applicato dal Governo Crocetta che, invece, non l’ha applicato per questi quattro dirigenti in pensione disponendo per loro la proroga!

La cosa incredibile è che ieri sera, sul sito ufficiale della Provincia regionale di Siracusa, è comparso uno scritto del Commissario Straordinario, il già citato Mario Ortello, che ci ha lasciati di stucco!

Il già tenente colonnello Guardia di Finanza, Mario Ortello, col proprio comunicato sul sito della Provincia regionale di Siracusa, pur di difendere la permanenza del proprio incarico presume di accomodarsi nel catalogo ordinamentale delle cause di ineleggibilità ed incompatibilità degli amministratori locali, che egli invoca a proprio favore, appellandosi alla legge 3 ottobre 2014 n. 24 che riguarda i casi di “Ineleggibilità ed incompatibilità degli amministratori dei Liberi Consorzi comunali e delle Città metropolitane”. Ma sbaglia e di tanto.

L’articolo 1 di questa leggina, fatta di due articoli, semplicemente stabilisce che “Al Presidente ed ai componenti della Giunta dei Liberi Consorzi comunali nonché al Sindaco metropolitano ed ai componenti della Giunta metropolitana si applicano le disposizioni in materia di ineleggibilità ed incompatibilità previste per il Presidente e gli assessori delle province regionali”.

Ci chiediamo e chiediamo: il tenente colonnello GdF in pensione, Mario Ortello, si è reso conto che le invocate norme di ineleggibilità ed incompatibilità si riferiscono agli “eletti” e non ai “nominati”, quale lui è? L’ha capito che la suddetta legge 24 del 3 ottobre si è limitata a disporre l’assimilazione (e non poteva essere altrimenti) degli amministratori degli istituendi Liberi Consorzi con gli amministratori delle disciolte Province regionali?

Il tono saccente e sferzante del suo comunicato nei confronti di legislatori siciliani non è quindi giustificato, perché il tenente colonnello GdF in pensione Mario Ortello dovrebbe prima approfondire la differenza tra gli istituti della ineleggibilità/incompatibilità con l’istituto della “inconferibilità”, il solo che al medesimo Ortello si possa applicare, in quanto, appunto nominato e non eletto.

Le uniche materie nelle quali il Commissario Straordinario è parificato agli amministratori locali sono semmai quelle relative allo status, cioè diritti, doveri, emolumenti, rimborsi, etc., ma nulla che abbia a che vedere con le modalità di insediamento nella carica.

Non a caso la normativa di base e cioè la Legge regionale 24 marzo 2014 n. 8 disciplina a parte, in un’apposita norma transitoria, l’art. 13, i Commissari Straordinari come lui, stabilendo che, “nelle more dell’approvazione della legge istitutiva, le funzioni dei liberi consorzi continuano ad essere esercitate, fino all’insediamento degli organi dei predetti liberi consorzi, da Commissari Straordinari, ai sensi dell’art. 145 dell’ordinamento amministrativo degli enti locali nella Regione siciliana (decreto legislativo presidenziale 29 ottobre 1955, n. 6)”.

E’ quindi al disposto dell’art. 145 dell’Ordinamento Amministrativo degli Enti Locali che Ortello deve guardare per sapere se può ricoprire questo incarico. La disposizione prevede che il Commissario Straordinario debba essere scelto fra i componenti dell’Ufficio ispettivo dell’assessorato Enti Locali (oggi assessorato alla Funzione pubblica e alle Autonomie locali) con almeno cinque anni di anzianità di servizio nell’ufficio, ovvero tra i dirigenti, aventi professionalità amministrative, dell’Amministrazione della Regione o dello Stato, in servizio o in quiescenza. Ortello possiede uno di questi titoli?

Ebbene, come ha già osservato la parlamentare di Sala d’Ercole, Marika Cirone Di Marco, lui non è un dirigente amministrativo dello Stato o della Regione in quiescenza. E’ invece un militare in quiescenza. In quiescenza, è vero, anzi, in molto anticipata quiescenza, ma del ruolo militare e non civile dello Stato. Ed oggi, in ogni caso, svolge l’attività lavorativa da libero professionista e non rientra, pertanto, nella lettera e nella ratio dell’art. 145 dell’Ordinamento Amministrativo degli Enti Locali.

Peraltro, tutto il sistema della legge regionale 24 marzo 2014 n. 8 descrive un ordinamento ancora in evoluzione. Attualmente, infatti, non sono ancora stati istituiti i Liberi Consorzi comunali previsti dall’art. 2 della Legge. Quindi non esistono neppure gli amministratori dei Liberi Consorzi definitivi, ma una disciplina provvisoria che guarda al passato (gli attuali “Liberi Consorzi” coincidono in toto con le Province regionali). In questo assetto organizzativo, i Commissari non rappresentano quindi un Ente che non c’è, ma solo un Ente transitorio, come infatti transitoria è definita la disposizione della legge che li chiama in causa.

Per quanto poi il tenente colonnello GdF in pensione Mario Ortello si sforzi di accreditare come non ancora recepita in Sicilia la legge statale 11 agosto 2014, n. 114, che inibisce il conferimento di incarichi apicali a dipendenti privati o pubblici collocati in quiescenza, spiace ricordargli invece che il Governo regionale l’ha già applicata, quella legge, a due direttori generali di altrettante Aziende ospedaliere di Catania, con tanto di avallo dell’Avvocatura dello Stato.

Ci riferiamo ai dirigenti in pensione Paolo Cantaro e Angelo Pellicanò, che in applicazione di questa legge non hanno potuto andare ad occupare i posti di direttori generali di due importanti strutture sanitarie della città Etnea. Di fatto, l’affermazione del Commissario Ortello contraddice quanto detto e fatto dal Governo regionale che l’ha nominato.

Egregio Commissario Ortello, la scelta del governatore dell’Isola Crocetta è già pertanto consumata e non possiamo neppure pensare che il Presidente della Regione, solo per Ortello, potrà contraddirsi da solo, sul punto (in realtà, come detto all’inizio, ci sono altri tre Commissari Straordinari di altrettante amministrazioni provinciali che sono illegittimi).

Ortello si definisce uomo delle istituzioni. Ma non faceva il libero professionista? E a tal riguardo l’insinuata disponibilità a ricevere l’incarico gratuitamente per un anno ci sembra un po’ ardita. La norma è chiaramente concepita per i funzionari in quiescenza che non hanno nulla da fare e vogliono rendersi utili ancora all’Amministrazione Pubblica.

Per quale motivo un libero professionista, con i remunerativi incarichi professionali che raccoglie in giro per l’Italia, come si desumono dal suo curriculum, dovrebbe perdere il suo tempo tutta la settimana a Siracusa e pure gratuitamente? Generoso senso civico e volontaristico? Se così fosse, non comprendiamo perché, da servitore dello Stato qual era, si sia voluto porre in pensione a soli 51 anni – chiaro privilegio – facendo pagare la sua pensione mensile alla collettività che gliela paga. Poteva restare a fare l’uomo delle istituzioni, invece si è collocato in baby pensione…

Infine, un’ultima annotazione. Ortello difende chiaramente una posizione personale, assolutamente di interesse personale, legittimo, forse, ma pur sempre personale. Tuttavia scrive il suo comunicato su carta intestata della Provincia regionale di Siracusa e lo pubblica sul sito ufficiale dell’ente. Non saper distinguere tra posizione/ambizione personale e ruolo pubblico che si vuol ricoprire, non è proprio il miglior biglietto da visita di “uomo delle istituzioni”. O no?

Inoltre Ortello risulta sparito da un famoso studio associato Stufano e Gigantino, che aveva tutti quei grossi clienti, incluse società petrolifere.

Comprensibile che si sia tolto da quel sito professionale, visti gli interessi ambientali che, da Commissario della Provincia di Siracusa, dovrebbe tutelare.

Ora si trova solo il suo curriculum europeo nel quale dice di essere un semplice professionista consulente commercialista e amministratore giudiziario di beni sequestrati.

Foto tratta da lanota7.it 

Redazione

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