TITOLO ORIGINALE
Manuale d’Amore 2 – Capitoli successivi
NAZIONE
Italia
GENERE
Commedia
DURATA
120 min. (colore)
DATA DI USCITA
19 Gennaio 2007
REGIA
Giovanni Veronesi
SCENEGGIATURA
Ugo Chiti, …
CAST
Carlo Verdone, Monica Bellucci, Riccardo Scamarcio, Antonio Albanese, Sergio Rubini, Fabio Volo, Barbora Bobulova, Claudio Bisio
DISTRIBUZIONE
Filmauro
Eros è la potenza primordiale che domina luomo conducendolo dove vuole LEros è sogno, desiderio, una fantasia segreta. Con questo incipit ha inizio lo spettacolo. La voce è quella di un noto deejay (Claudio Bisio) che, interagendo con diversi ascoltatori sugli argomenti tema del film, farà da filo conduttore dei quattro episodi. Quindi non più coincidenze e passaggi di scena ad incastro, come nel primo “Manuale”, ma una trasmissione radiofonica, che rievoca i vari capitoli.
Quello dapertura è il più leggero. Eros è la fantasia che coglie la maggior parte degli italiani al semaforo rosso, ma che svanisce allo scatto del verde. Non per tutti, però. Ad alcuni dura fino a che non si raggiunge loggetto del proprio desiderio, come il giovane Nicola (Riccardo Scamarcio), paraplegico sopraffatto da unossessione per la sua fisioterapista (Monica Bellucci). Lepisodio è colorito dalla divertente presenza del compagno di stanza Dario, ovvero lomonimo Dario Bandiera.
In un crescendo di emozioni e importanza dei temi, il regista ci presenta una coppia che vive il momento della Maternità, tuttavia non nellaccezione più comune. Franco (Fabio Volo) e Manuela (Barbara Bobulova) non possono avere bambini per via degli spermatozoi di lui piccoli e rincoglioniti, per colpa del clima politico e sociale confuso in cui viviamo – aggiunge il regista – condensando in questa frase lo spirito del nuovo lavoro. Velata, ma neanche tanto, è la critica ad unItalia troppo arretrata, bigotta, fino alla inconsistenza di leggi abnormi. La coppia coronerà il suo sogno in terra spagnola, dove la fecondazione assistita è consentita.
Così come Fosco (Sergio Rubini) e il suo compagno (Antonio Albanese), una caricatura contronatura, che fuggiranno da un padre meridionale, stereotipo di una mentalità ristretta, allantica e intollerante di fronte a realtà che esulano dai propri schemi. Sarà sempre la Spagna zapateriana, terra promessa, ad accogliere i due innamorati e permettere loro di congiungersi in Matrimonio.
Amore estremo dà il titolo alla storia conclusiva, ma in realtà è nella stessa ottica estrema che sono racchiuse anche le precedenti. A chiudere il film, con tanto di morale da commedia riflessiva, che fa ridere riflettendo al contempo e viceversa, è il grande Carlo Verdone. Oltre alla sua naturalezza e bravura, spicca nelle vicende la sua giovane compagna davventure, la spumeggiante Cecilia, interpretata dalla bellissima attrice iberica Elsa Pataky.
La scena più attesa e chiacchierata del film, quella di sesso matto siglata Scamarcio – Bellucci, cè e si vede. Si può considerare forte, perché inserita in una commedia, ma sarebbe passata forse inosservata in una pellicola di Marco Ferreri. La Bellucci è avvenente, dal fascino etereo pur in mini-abitino nero e tacco a spillo; Riccardo è convincente. A smorzare la forte tensione sessuale è la comicità di Dario, compagno di sventure, però fin troppo forzatamente siciliano e boccaccesco.
Per la squadra di attori, da “nazionale”, Veronesi ha puntato in alto, con icone dello schermo, come Verdone, Rubini e Albanese, ma scommettendo anche su giovani con meno esperienza eppur promettenti, come un interessante Fabio Volo (che con questinterpretazione riconferma il suo essere poliedrico) e uno sbarbato Riccardo Scamarcio (solitamente abbonato al ruolo del cattivo). Da notare la partecipazione della cantante Syria e del nostro Fiorello, negli insoliti panni di un infermiere.
Nonostante leccessiva pubblicità delle ultime due settimane (solitamente presagio di imminente flop), così come il fatto stesso che si trattasse di un seguito (i prosegui non eguagliano mai il primo) le aspettative non vengono deluse, ma appagate. Una commedia allitaliana, che racconta il sentimento più vecchio del mondo sulle suadenti note di ‘Eppure sentire (un senso di te)’, scritte e cantate da Elisa, ma firmate da Paolo Buonvino. Un Bignami dellamore per trascorrere una serata piacevole, ridere di cuore ma senza distaccarsi troppo dalla realtà che ci circonda.
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