Un ciclone potrebbe abbattersi sulla Sicilia. È la previsione della Protezione civile, che in ogni caso sottolinea l’incertezza «su traiettoria e tempi di evoluzione». La violenta perturbazione atmosferica, spiega il dipartimento, si è già formato sullo stretto di Sicilia.
Intorno alle 21 la protezione civile regionale informava che «gli ultimi dati rilevati individuano il centro del ciclone simil-tropicale a circa 50 chilometri a sud di Capo Passero. Sul territorio – prosegue la nota – gli osservatori meteorologici hanno finora rilevato venti forti con raffiche fino a 34 nodi, previsti in momentanea ma decisa intensificazione nelle prossime ore. L’attuale posizione del ciclone unita agli ultimi aggiornamenti sulla previsione della sua traiettoria verso nord-nord-est fa escludere l’interessamento delle province di Agrigento e Caltanissetta; al contrario, i modelli confermano per le prossime ore il possibile coinvolgimento delle zone costiere del ragusano e delle province ioniche».
Il fenomeno ha coinvoto nel tardo pomeriggio sull’isola di Linosa per poi spostasrsi nel Mediterraneo, puntando le coste siciliane. Ha raggiunto quindi Malta provocando, secondo le informazioni delle autorità locali, violenti piogge e venti forza nove di burrasca forte. In Sicilia l’allarme rosso è previsto a partire dalle 20. «Serve collaborare tutti, evitare di uscire e intasare le strade – raccomanda il presidente siciliano Rosario Crocetta, oggi a Catania – Nessun allarmismo, ma non bisogna sottovalutare la situazione».
Secondo i calcoli ancora incerti della Protezione civile sembra che la parte settentrionale del ciclone dovrebbe arrivare nel tardo pomeriggio sulla fascia costiera delle province di Siracusa, Ragusa e Caltanissetta. In parte potrebbero essere coinvolti anche l’Agrigentino e il Catanese. Impossibile al momento stimare l’intensità del fenomeno che, spiega la Protezione civile, varierà in base alla traiettoria e alla parte del ciclone che impatterà al suolo. Se arriverà, la perturbazione si manifesterà con venti violenti come un uragano, mare molto mosso e forti mareggiate.
In ogni caso, la Protezione civile e la Regione sono allertate e, fa sapere, «sta rafforzando le misure per l’eventuale risposta all’emergenza». La viabilità costiera è interdetta, così come tutte le attività all’aperto. Massima attenzione su voli aerei e viaggi in nave, impianti industriali e reti di servizio. Domani le scuole continueranno ad essere chiuse. Dai Comuni e le prefetture delle province interessate stanno iniziando ad arrivare ordinanze e prescrizioni per i cittadini. Valide da adesso e fino alle prossime 12 ore. Ecco le regole:
– Rimanere in casa e non uscire se non in caso di assoluta necessità.
– Evitare soprattutto le zone costiere e i lungomari.
– Evitare l’utilizzo di mezzi per la circolazione.
– Mettere in sicurezza eventuali imbarcazioni, rafforzando gli ormeggi.
– Allontanarsi dalle strutture precarie e vulnerabili come verande, ponteggi, cartelloni pubblicitari, alberi, strutture particolarmente alte, serre agricole.
Ciclone o meno, il maltempo che in queste ore continua a imperversare sulla Sicilia orientale continua a far registrare danni. Come all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, dove una parte del controsoffitto del reparto di cardiologia è crollato. Non ci sono state vittime né feriti, ma alcuni pazienti sono stati trasferiti. A Lampedusa una tromba d’aria ha sradicato alberi, insegne, pali dell’illuminazione, finestre. Danni anche in due ristoranti e al porto, dove sono affondate due piccole imbarcazioni. «Il momento di maggiore intensità – spiega la prima cittadina Giusi Nicolini – è stato tra le 12.30 e le 14.30, con il vento che ha raggiunto i 56 nodi».
Pubblicazione di Mauro Buccarello.
E mentre la Sicilia orientale è ancora alle prese con pioggia, danni e la paura del ciclone, dall’altro lato dell’isola si ironizza sulla chiusura delle scuole di oggi a Palermo, dove il tempo ha retto. «Migliaia di famiglie hanno dovuto prendere permessi o giorni di ferie a lavoro per poter badare ai propri figli, oppure pagare una baby sitter negli orari di chiusura delle scuole – spiega il segretario nazionale del Codacons Francesco Tanasi – Il Comune deve rimborsare i genitori per le spese sostenute a causa dell’errato allarme maltempo».«È bene ricordare che vi sono delle procedure ben precise che il sindaco, quale autorità di Protezione civile, deve seguire quando viene fornito un bollettino con codice rosso, che il Dipartimento di protezione civile infatti classifica di allarme». dichiara il sindaco del capoluogo Leoluca Orlando.
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