«Poteva andare peggio». Così Sebastiano Fortunato, presidente del Consorzio di tutela del Pomodoro di Pachino Igp, commenta il maltempo che si è abbattuto soprattutto nelle province di Catania, Siracusa e Ragusa. Provocando inconvenienti anche all’agricoltura. Ma meno di quanto si temesse. La conta dei danni è ancora in corso di valutazione e, per quanto riguarda […]
Gli effetti del maltempo sull’oro rosso siciliano. Consorzio Pomodoro di Pachino Igp: «Poteva andare peggio»
«Poteva andare peggio». Così Sebastiano Fortunato, presidente del Consorzio di tutela del Pomodoro di Pachino Igp, commenta il maltempo che si è abbattuto soprattutto nelle province di Catania, Siracusa e Ragusa. Provocando inconvenienti anche all’agricoltura. Ma meno di quanto si temesse. La conta dei danni è ancora in corso di valutazione e, per quanto riguarda l’oro rosso siciliano, i più costosi sembrano riguardare più che altro le coperture in plastica delle serre. Per capire l’impatto sulle coltivazioni, invece, bisognerà attendere. «Il rischio è che le piante sviluppino malattie come botrite e altre infezioni fungine», spiega Fortunato. Un problema che arriva dopo la boccata d’ossigeno data dai mercati, con una ripresa del prezzo che segue una chiusura del 2024 poco incoraggiante.
«Al momento il pomodoro Igp è richiesto soprattutto nel mercato interno – continua il presidente del Consorzio – da una grande distribuzione organizzata che ha deciso di valorizzare i prodotti italiani di qualità. Ci sono altri mercati che consideriamo strategici, ma per cui le trattive sono ancora in corso». Mercati in cui si devono anche fare i conti con l’offerta di altri Paesi, avvantaggiati dai minori costi di produzione, non sempre legati a condizioni di lavoro dignitose . «Più della metà del costo per produrre un pomodoro italiano è legato alla manodopera, tutelata da standard europei – commenta Fortunato – Cosa che dovrebbe essere un valore aggiunto del nostro prodotto, insieme alla sicurezza fitosanitaria, non sempre garantita altrove».