Giudice, avvocati e imputati hanno dovuto lasciare un'aula dall'ingresso riservato ai magistrati. L'altro varco era invaso dall'acqua così come altre aree della struttura. Le infiltrazioni, un problema anche per gli archivi, bloccano la normale attività nel palazzo
Maltempo, nel tribunale piove a dirotto dal tetto In via Crispi udienze rinviate e acqua dappertutto
Alla fine i presenti hanno dovuto lasciare l’aula usando
l’uscita riservata ai giudici. Negli uffici dell’ex pretura di via Crispi anche un temporale può diventare un calvario. Durante le piogge di oggi, l’acqua si è infiltrata copiosamente dal tetto, scorrendo sul pavimento e invadendo stanze e corridoi. Nella seconda aula della sede giudiziaria, così, il giudice Ignazia Barbarino ha dovuto prendere atto di quanto stava accadendo rinviando l’udienza che si accingeva a presiedere. Magistrati, imputati e avvocati hanno lasciato la sala usando appunto l’uscita che in genere non è aperta al pubblico. Dall’ingresso vero e proprio, come documenta il video, era impossibile passare.
Analogo scenario nella prima aula, dove secondo quanto appreso le udienze non sono neppure iniziate. «E, purtroppo, non è la prima volta», ricorda un avvocato conversando con MeridioNews. Già in autunno, durante le precipitazioni torrenziali di quel periodo, l’acqua si era fatta strada allagando stanze e corridoi del palazzo costruito negli anni Ottanta. «La pioggia più volte ha invaso anche l’archivio del palazzo, tempo fa ho consultato un fascicolo che era ancora bagnato», aggiunge il professionista.
«Da quando la manutenzione è passata sotto la competenza del ministero della Giustizia tutto si è rallentato, serve fin troppo tempo anche per gli interventi più semplici e giornate come oggi ne sono il risultato», commenta Antonio Calcione, fino a poco tempo fa delegato sindacale Usb in via Crispi. Gli addetti ai lavori forse non tireranno un sospiro di sollievo neanche quando inizierà l’estate: l’ex pretura, infatti, era già salita alla ribalta delle cronache per il caldo asfissiante di aule e uffici dovuti ai condizionatori mai riparati.