Costume e società

MaleTinte, donne insieme per produrre arte: «Un gruppo scombinato, protagonista di rassegne ed eventi sociali»

Un progetto in nome della forza vitale e delle sue costanti trasformazioni. Si chiama MaleTinte ed è un collettivo catanese che riunisce diverse artiste attraverso la creazione di installazioni. Un gruppo che esiste da due anni «nato in occasione del decimo anniversario di morte di mia mamma – racconta a MeridioNews Lydia Giordano – Ho deciso di smettere di piangerla e di iniziare a dare forma a ciò in cui lei ha sempre creduto». Un esempio di forza quello di Mariella Lo Giudice – la madre di Giordano – diventata negli anni un punto di riferimento per tutta la città con la sua lunga battaglia contro la malattia che l’ha spinta a trovare sostegno anche nella sua arte: il teatro.

Fucsia è il colore del collettivo MaleTinte, tutto al femminile: «Insieme abbiamo realizzato un grande murale per la mamma», prosegue Giordano facendo riferimento anche all’allora direttrice del teatro Stabile di Catania, Laura Sicignano. Proprio quest’ultima le ha proposto di realizzare l’opera sulle mura del teatro in via Fava (zona Cibali). oMaggio è il titolo del murale che ha come tema «il mese di maggio che era quello preferito di mia madre: la rinascita dopo l’inverno, dopo che tutto sembra morto e, invece, riesplode di vita e di forza». Come hanno fatto le donne che animano il collettivo MaleTinte che prende diverse forme: oltre a Giordano, sono attive Marinella Riccobene, Monica Saso, Uta Dag, Annachiara Di Pietro, Irene Catania, Alice Valenti, Agata Vitale, Claudia Corona, Francesca Franco e Martina Grasso.

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Ogni donna ha un percorso diverso, ben determinato e originale. Ciascuna, nella propria diversità, si fonde con gli stili delle altre componenti. Nasce così un dialogo concreto che parte da un’idea e sfocia nella sua realizzazione. «Un gruppo scombinato con uno strano procedere nel caos, protagonista di rassegne ed eventi sociali – continua a raccontare Giordano che si è fatta portavoce – Abbiamo creato varie installazioni in questi anni, ognuna diversa dall’altra». Tra questi rientra il progetto all’interno dell’Ostello degli elefanti dove si sta lavorando per riproporre un’installazione di un bambino con le branchie sullo sfondo di un acquario a cielo aperto. L’opera, l’anno scorso esposta in un locale a Mascalucia (in provincia di Catania), adesso viene rivisitata ricomponendo piccoli pezzi in forme diverse per «ribadire il concetto della trasformazione, del passaggio, del cambiamento».

Guardando al futuro, invece, tra le varie intenzioni del collettivo rientra l’apertura di nuove installazioni – coinvolgendo anche altri artisti – come nel caso della palestra Lupo o la creazione di una candelora delle arti. Progetti che le donne di MaleTinte puntano a portare avanti mantenendo sempre il loro stile: «Appassionate, presenti, affannate, scomposte e colorate». Sono questi gli aggettivi con cui loro stesse si identificano e si rappresentano meglio. E un punto fermo del collettivo è che «l’unione fa la forza – sottolinea Giordano a nome di tutte – con la complessità che prevede. Perché per arrivare alla forza dell’unione serve un confronto costante, bisogna restare costantemente e a vicenda in ascolto dell’altro e soprattutto è necessario abbandonare alcuni preconcetti. Insomma – conclude l’attivista del collettivo MaleTinte – bisogna lasciarsi attraversare da ciò che ancora non si conosce. L’unione è perdere alcune parti per acquistarne altre».

Chiara Gangemi

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