L'operazione La cosa è stata portata a termine dai militari del comando provinciale di Catania su delega della procura. Nel mirino una banda vicina al clan Cappello-Bonaccorsi. L'area d'influenza si estendeva fino alla provincia di Siracusa. Guarda le foto
Mafia, blitz dei carabinieri per traffico di droga Una culla con neonato riempita di banconote
Gestivano una piazza di spaccio a Francofonte, in provincia di Siracusa, e altre due nei quartieri Pigno e Librino di Catania. Nel mirino dei carabinieri sei persone, destinatarie di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito del blitz ribattezzato La cosa. La vendita di droga e marijuana, secondo la ricostruzione dei magistrati della procura di Catania, sarebbe servita a mantenere i detenuti in carcere e a supportare il clan mafioso Cappello-Bonaccorsi. L’inchiesta ha avuto origine dall’inchiesta Notti bianche, che consentì alle forze dell’ordine di arrestare un gruppo specializzato nei furti con spaccata.
Nel territorio aretuseo avrebbe operato Sebastiano Castiglia. Mentre in quello etneo le piazze di spaccio sarebbero state gestite da Alfredo Blancato, Sebastiano Miano, Rosario Ragonese e Maurizio Girone. Il gruppo avrebbe avuto anche disponibilità di armi da guerra.
Nel corso del blitz antidroga i militari hanno scoperto che alcuni degli indagati avevano riempito una culla, con dentro un neonato, di banconote. Con le stesse avevano pure scritto le iniziali della frase «ti voglio bene».
Destinatari misure cautelari:
- Alfredo Blancato, nato a Catania il 27.12.1983 (carcere Catania Piazza Lanza)
- Sebastiano Miano, nato a Catania il 22.12.1994 (carcere Catania Piazza Lanza)
- Salvatore Musumeci, nato a Catania il 20.8.1994 (già detenuto carcere Cosenza)
- Federico Silicato, nato a Catania il 5.12.1989 (carcere Catania Bicocca)
- Sebastiano Castiglia, nato a Lentini (SR) il 5.8.88 (carcere Catania Bicocca)
- Gaetano Spataro, nato a Lentini (SR) il 22.8.1995 (carcere Brescia)