I carabinieri della compagnia di Cefalù, insieme allo squadrone eliportato cacciatori di Sicilia e al nucleo cinofili del comando provinciale di Palermo, hanno eseguito 13 provvedimenti cautelari – cinque in carcere e otto agli arresti domiciliari – disposti dal giudice delle indagini preliminari di Palermo, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia guidata dal procuratore Maurizio De Lucia. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, detenzione illegale di armi e spaccio di droga. Il provvedimento nasce da una indagine durata due anni sui mandamenti mafiosi madoniti di Caccamo, Trabia e San Mauro Castelverde, nel Palermitano. Decine le richieste di pizzo scoperte e rivolte a imprenditori dei settori edile, immobiliare, agricolo e delle onoranze funebri. Il denaro incassato dalle estorsioni sarebbe servito per finanziare le casse dei clan.
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