L'operazione dei carabinieri è scattata stamattina. I reati contestati sono associazione mafiosa, omicidio, estorsione e reati in materia di armi. Le indagini avrebbero permesso di fare luce su duplice omicidio a Raddusa. Documentato incontro tra famiglie Nardo e Santapaola per nuovi equilibri nella gestione degli affari
Mafia, 28 arresti. Colpita cosca di Caltagirone «Necessario per evitare gravi fatti di sangue»
Azzerata la famiglia mafiosa di Caltagirone. Arresti «necessari per scongiurare ulteriori, imminenti, gravi fatti di sangue», spiegano gli inquirenti. Sono 28 le persone alle quali i carabinieri stanno notificando un decreto di fermo. L’operazione antimafia, denominata Kronos e scattata stamattina, tocca le province di Catania, Ragusa, Siracusa ed Enna. Le ordinanze di fermo sono state firmate dalla Procura distrettuale di Catania per i reati di associazione mafiosa, omicidio, estorsione e reati in materia di armi.
Il provvedimento prende il via da un’articolata attività investigativa condotta dal reparto operativo speciale dell’Arma. A essere maggiormente toccata è la famiglia mafiosa di Caltagirone, di cui sarebbero stati ricostruiti gli assetti organizzativi, gli ambiti operativi e le relazioni con altri sodalizi mafiosi anche esterni alla provincia di Catania. In particolare le indagini avrebbero consentito di accertare le responsabilità del sodalizio mafioso calatino in un duplice omicidio commesso a Raddusa.
Il clan calatino oggetto dell’operazione è quello con a capo il boss ergastolano, già detenuto, Francesco Ciccio La Rocca. Da cui la cosca prende il nome. Di recente la famiglia mafiosa La Rocca era finita al centro delle cronache per la vicenda del presunto inchino della statua del Cristo morto davanti alla casa dei familiari del boss, durante la processione prevista dai riti pasquali, nel Comune San Michele di Ganzaria.
In un periodo definito «di transizione» negli equilibri mafiosi della Sicilia orientale, a seguito delle numerose operazioni antimafia svolte sul territorio, l’attività degli investigatori ha inoltre documentato numerosi incontri tra gli esponenti di vertice di Cosa nostra della famiglia calatina, dei Santapaola e del clan Nardo di Lentini, al cui ordine del giorno ci sarebbe stata l’individuazione di un rappresentante provinciale di Catania e la gestione dei proventi estorsivi, derivanti da appalti pubblici e privati.