Il sindaco Calderaro, dopo che un gruppo di suidi ha aggredito e ucciso un vitellino, intende avvalersi del potere affidato ai sindaci dall'assessorato regionale all'Agricoltura. Monito della sindaca di Pollina: «Ciò che è successo è la dimostrazione di quanto pesante e intollerabile sia diventata la situazione»
Madonie, cinghiali nel centro abitato di Castellana Culotta: «Nuove leggi regionali per l’emergenza»
È ancora allarme cinghiali nelle Madonie: ieri l’ultimo inquietante episodio si è verificato a Castellana Sicula, dove un gruppo di suidi ha aggredito e ucciso un vitellino da latte a Nociazzi, contrada abitata del Comune. Proprio questo aspetto ha scatenato la preoccupazione del sindaco castellanese Franco Calderaro, in seguito anche alla denuncia dell’allevatore Michele Di Gangi, alla polizia municipale. «È davvero una situazione allarmante – dice il sindaco Franco Calderaro – Non è mai successo che un gruppo di cinghiali arrivasse fin dentro il paese. In questi anni abbiamo registrato l’assenza del governo regionale e quello nazionale su un tema così delicato di sopravvivenza, qui nelle Madonie. Siamo vittime dei cinghiali che sono ormai cresciuti a dismisura, si parla di almeno 10 mila esemplari».
Lo scorso febbraio, l’assessorato regionale all’agricoltura ha discusso il documento che attribuisce il potere ai sindaci di «adottare ordinanze urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana». Calderaro dunque si dice pronto a mettere in atto tale potere, dichiarando che scriverà al Prefetto di Palermo, quale passo necessario per valutare se il caso di Castellana possa essere idoneo alle contromisure per abbattere i cinghiali. «Per agire bisogna aspettare il morto? – aggiunge il primo cittadino – L’abbattimento selettivo è l’unica strada per riportare il numero dei suidi sotto una soglia che può essere gestibile. Chiediamo anche un intervento al Parco delle Madonie che gestisce il territorio, anche perché sono stati i tecnici dell’ente a introdurre i cinghiali nei boschi madoniti».
In linea anche il pensiero di Magda Culotta, parlamentare Pd e sindaca di Pollina, che ha sempre seguito la questione spingendo perché anche il Governo prendesse in seria considerazione la problematica: «Per quanto mi riguarda – spiega Culotta – prima viene l’incolumità delle persone e poi tutto il resto. Devo salvaguardare la sicurezza dei miei cittadini. Anche per questo, dopo aver raccolto decine e decine di segnalazioni, a Pollina abbiamo deciso di stilare un albo di selettori e, con regole molto rigide, abbiamo proceduto all’abbattimento di quegli esemplari che hanno arrecato pericolo per la pubblica incolumità, perimetrando aree, zone, calendario e modalità di intervento». «Ciò che è accaduto a Castellana è la dimostrazione di quanto pesante e intollerabile sia diventata la situazione sulle Madonie. Da sindaco, dovendo salvaguardare la sicurezza, ho provveduto ad emettere una serie di provvedimenti, mentre da parlamentare è stato accolto come raccomandazione un mio ordine del giorno in deroga al generale divieto di abbattimento di fauna selvatica per la caccia selettiva. Spero ora che anche il governo regionale riesca a legiferare per arginare l’emergenza».