M5S: “Governo Crocetta allo sbando: non è in grado di amministrare la Sicilia”

IL MOVIMENTO 5 STELLE ‘BOCCIA’ L’ESECUTIVO: “NON HA IDEE E NEMMENO I NUMERI: E’ ANDATO SOTTO NUMEROSE VOLTE”

“Se non fosse una tragedia, sarebbe una farsa. Sul palcoscenico della Finanziaria s’è visto di tutto: tabelle sbagliate, conti approssimativi, finanziamenti agli amici degli amici, inaudite consulenze col commissario dello Stato, un nuovo mutuo sulle spalle dei siciliani e rappezzi in corsa al rendiconto. E’ la fotografia di un esecutivo completamente allo sbando, che non è più assolutamente in grado di governare la Sicilia”.

Il Movimento 5 stelle ha ‘bocciato’ senza appelli la manovra-infinita del Governo Crocetta, che “tappa qualche buco, ma lascia falle infinite sui fronti occupazione, sviluppo e cultura, per i quali arrivano solo briciole”.

“Le poche cose buone da salvare – sottolineano i una nota i parlamentari grillini dell’Ars – sono arrivare proprio dal Movimento 5 stelle, che ha pensato alle imprese, portando in porto una sua norma, sottoscritta trasversalmente, che prevede finanziamenti a favore di incentivi per le imprese che assumono soggetti svantaggiati, a tempo indeterminato”.

Tra le pieghe della Finanziaria, che ha tagliato il traguardo dell’approvazione dell’aula anche la norma sulle pensioni d’oro, un vecchio cavallo di battaglia del Movimento.

“Siamo felici che l’Aula abbia deciso di percorrere la strada tracciata da noi, contribuendo a lenire odiosi privilegi – aggiungono i parlamentari del Movimento 5 Stelle di Sala d’Ercole -. Quello che non riusciamo semmai a spiegarci è perché questa norma era inapplicabile quando eravamo noi a chiederla, mentre ora che è arrivata dal Governo è tutto ok”.

Guerra aperta dal Movimento è arrivata all’articolo 27 “che puzzava tanto di Tabella H”. Contro l’articolo è partita la filippica del vicecapogruppo Valentina Zafarana, che ha accusato il Governo di “giocare con due mazzi di carte per creare confusione, mescolando enti meritori con altri riconducibili a precisi referenti”.

“Non potevamo – dice Zafarana – votare questa indistinta nebulosa. Si doveva fare chiarezza, con metodo critico e trasparenza, con partecipazione a bando, come previsto dalla legge del 11 del 2010”.


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