Deputati e senatori del Movimento cinque stelle si sono riuniti nella città etnea per discutere su quanto fatto nei primi cento giorni in Parlamento. Una location scelta malgrado l'insuccesso elettorale della candidata sindaco Lidia Adorno e le successive scissioni tra i grillini catanesi, adesso divisi in tre meet up. Che però non preoccupano gli attivisti locali. «Le divergenze ci saranno sempre, è fisiologico», dice a CTzen la senatrice Ornella Bertorotta, che traccia anche un bilancio delle iniziative territoriali passate e future
M5s, assemblea nazionale a Catania «Le spaccature sono solo di facciata»
«Questo incontro deve essere letto nel modo giusto, come un momento di partecipazione in cui non ci sono intermediari tra parlamentari e cittadini». Il Movimento cinque stelle ha scelto Catania per la convention nazionale che sabato pomeriggio ha radunato nella città etnea deputati e senatori per illustrare ai sostenitori «i primi cento passi» dell’attività svolta fino ad oggi alla Camera e al Senato dello schieramento politico fondato da Beppe Grillo. Ad assistere, tra bandiere, magliette e distintivi a cinque stelle, centinaia di persone di tutte le età, bambini compresi. Che, nonostante neppure l’aria condizionata riuscisse a regalare un po’ di sollievo dalla canicola di luglio, hanno letteralmente invaso il salone congressi del Grand hotel Baia Verde, sul lungomare di Aci Castello. Ad accogliere il pubblico un aeroplanino di carta poggiato sopra ciascun posto a sedere, a mo’ di ironico memorandum per ribadire il no del M5s – confermato da mozioni e sit-in nei giorni scorsi a Roma – all’acquisto dei cacciabombardieri F35.
In molti tra i vertici del Movimento – tra cui il vicepresidente alla Camera Luigi Di Maio e il presidente della Commissione vigilanza Rai Roberto Fico, insieme a numerosi deputati e senatori, moderati da Giulia Grillo – hanno raggiunto Catania per fare il punto sui primi quattro mesi di lavoro tra i banchi di Montecitorio. Scegliendo la città etnea come location dell’evento nonostante l’insuccesso elettorale alle scorse amministrative della candidata sindaco Lidia Adorno e le successive spaccature all’interno del M5s catanese, adesso diviso in tre distinti meet up. Divisioni che però non preoccupano gli attivisti locali. «Le divergenze ci saranno sempre, è fisiologico», dice a CTzen la senatrice Ornella Bertorotta. «Da noi si favorisce il confronto – spiega – Ed è chiaro che quando ci si confronta ognuno cerca di tirare acqua al suo mulino e crede di sapere la verità più degli altri». Ma, secondo la senatrice, le fratture sarebbero solo formali. «Oggi sono presenti tutti i gruppi – continua – Ed è la prova che le separazioni non sono sostanziali perché, quando c’è del lavoro da fare, si lavora tutti insieme». Dello stesso avviso anche Gianina Ciancio, giovane deputata all’assemblea regionale siciliana. «Le spaccature sono solo di facciata, più di tipo organizzativo che sostanziale – precisa – Il Movimento è fatto di tante persone che ragionano in modo diverso e hanno passati politici diversi – continua – Ci può essere incompatibilità tra i membri, ma gli obiettivi e i progetti sono sempre gli stessi».
Nel corso dell’assemblea si è parlato di politica nazionale e delle decine di provvedimenti, tra interrogazioni, mozioni e proposte di legge, elaborate dal Movimento in questi primi cento giorni di attività. Accompagnati da flash di fotografi e applausi della folla, i grillini hanno ribadito da subito il loro ruolo di cane da guardia del governo guidato da Enrico Letta, attaccando un «Pd che dipende completamente dal Pdl – ha esordito il capo gruppo alla Camera Riccardo Nuti – Pronto a bloccare le Camere per i problemi di Silvio Berlusconi». Un modello a cui contrapporre «un parlamento che funziona, con l’attività onesta che stiamo portando avanti», afferma Nuti. Dello stesso avviso anche Nicola Morra, capogruppo al Senato. «Dobbiamo ringraziare san Beppe da Genova – dice affidandosi all’ironia – se siamo riusciti ad accedere dove c’è il potere per controllare il potere: questa è vera democrazia».
Cento giorni di attività politica che, secondo la senatrice Bertorotta, sono la «testimonianza che ci sono persone oneste che sono entrate nelle istituzioni e che possono vigilare sull’operato degli altri parlamentari», sottolinea. Senza però dimenticare il contatto con gli elettori. «Dopo quattro mesi ci siamo resi conto che non possiamo distaccarci dalle persone», spiega, definendo il M5s un «anello di congiunzione tra cittadini e istituzioni». Scopo della convention, quindi, informare sull’attività in Parlamento, «di cui non arriva molto attraverso i media ufficiali», precisa la senatrice. Sfruttando proprio «questi giorni di blocco dei lavori alle Camere per dare risalto mediatico a temi importanti», aggiunge Gianina Ciancio.
In concomitanza con l’incontro, infatti, rappresentanti nazionali e regionali del Movimento sono stati impegnati nel No Oil Tour in Sicilia – recandosi in visita nei petrolchimici di Priolo, Melilli, Augusta e Gela – e nello SpazzaTour tra le discariche campane, per «accendere i riflettori su queste realtà di cui i media non parlano», spiega ancora Ciancio. Impegni in giro per la Sicilia che avrebbero costretto gli altri due senatori etnei, Nunzia Catalfo e Mario Giarrusso, a non poter essere presenti alla riunione. «Forse ci raggiungeranno in serata», hanno detto alcuni tra gli intervenuti. Assente in sala anche l’ex candidata sindaco Adorno. «Dovrebbe arrivare», «Perché, non c’è?» e «Non l’ho vista, ma forse passa» sono state alcune tra le risposte sul perché della sua assenza.
Al centro della giornata di sabato i temi nazionali, ma i grillini, anche senza una rappresentanza a Palazzo degli Elefanti, assicurano di non essere intenzionati a mollare la presa su Catania. Tra le iniziative già svolte per il territorio etneo, Bertorotta ricorda «le due interrogazioni presentate al Governo sul piano regolatore del porto e contro il declassamento dell’aeroporto, insieme a quella in cui affrontiamo la precarizzazione e la diminuzione dello stipendio dei lettori madrelingua dell’Università catanese». Senza dimenticare l’operazione fiato sul collo, indirizzata alla nuova amministrazione Bianco. «Parteciperemo alle riunioni per vigilare sull’operato del Consiglio comunale», assicura la senatrice. Nel frattempo, gli attivisti catanesi sono già impegnati in «gruppi di lavoro a supporto delle attività dei cittadini eletti in Regione o al Parlamento – aggiunge la deputata regionale Ciancio – Ma anche nei consigli di circoscrizione, dove abbiamo quattro rappresentanti, da cui partiremo per studiare gli strumenti che abbiamo a disposizione e incidere da dentro per cambiare le cose».