Lungomare deturpato e abbandonato L’amministrazione: «Non ci sono soldi»

Non ci sono progetti per il recupero del lungomare da parte del Comune di Catania né soldi per poterli prevedere, così una delle zone più rappresentative della città rimane pressoché abbandonata e pericolante. Grave è infatti la situazione per l’incolumità pubblica «soprattutto nei tratti tra piazza Tricolore e piazza Nettuno», afferma l’assessore ai Lavori pubblici del comune etneo Luigi Bosco. La prima, in particolare, risulta essere molto pericolosa. Come spiega Bosco, «dalla parte superiore non ci si rende conto, ma sotto ci sono delle vere e proprie caverne». Tutto è quindi transennato. Una situazione simile si presenta anche a piazza Nettuno, seppure in misura minore.

Due sono gli interventi principali di cui il tratto necessita secondo l’assessore: «Da una parte la messa in sicurezza, anche dal punto di vista antisismico della scogliera, dall’altro la sistemazione generale delle piazze». Per entrambi i casi servirebbe una somma sostanziosa, «molti milioni di euro», dice Bosco, seppure la messa in sicurezza dal punto di vista sismico costi molto di più. L’intervento va fatto con tecniche che non deturpino o danneggino il paesaggio e la scogliera lavica, non applicando del semplice cemento. «La tutela del paesaggio deve essere al centro di tutto», continua Bosco. In ogni caso, le casse comunali languono e, mentre si attendono tempi migliori, questa amministrazione come le passate, ha chiesto l’intervento della protezione civile. «Non abbiamo la possibilità noi», ammette l’assessore. Intanto però i catanesi non si curano del divieto di transito e, sia in piazza Tricolore che in piazza Nettuno, scavalcano le transenne per affacciarsi sul mare.

Diverse le esigenze, poi, per quanto riguarda la parte superiore del lungomare. Si passa infatti dalla secchezza delle aiuole – seppure dotate di impianto di irrigazione automatico – alla spazzatura che i catanesi abbandonano un po’ ovunque, passando per i marciapiedi sconnessi per arrivare alla ringhiera arrugginita e pericolante. Non solo nulla viene fatto per la zona da tanti anni ma, con il passare del tempo, la noncuranza dei cittadini e le intemperie hanno aggravato la situazione sempre più. Proprio a causa delle piogge di inizio febbraio infatti la zona appare ancora oggi come flagellata. Distrutte quasi completamente le aiuole in piazza Nettuno, ma è soprattutto la ringhiera ad averne avuto la peggio. Parte di questa è caduta, perché hanno ceduto i perni in cemento armato che la tenevano ancorata al marciapiede, mentre nello slargo davanti l’istituto nautico non si è staccata completamente dall’attaccatura cementizia.

Se nel primo caso l’amministrazione ha provveduto a restringere la piazza limitando l’accesso alle persone, nel secondo ha posto delle transenne davanti la ringhiera. «Faremo dei controlli, ma al momento la situazione non è modificabile, possiamo solo impedire alle persone di passare», dice ancora l’assessore. Eppure la piazza avrebbe dovuto essere riqualificata da mesi grazie alla sponsorizzazione che la precedente amministrazione comunale, in uno dei suoi ultimi atti, ha stabilito con la palestra Virgin Active. L’accordo  prevedeva, in cambio della possibilità di «sponsorizzazione del soggetto manutentore mediante la collocazione di piccoli cartelli pubblicitari», come si legge sul bando, la riqualificazione «del campo da basket e della recinzione posta a pubblica incolumità e prospiciente il mare e la scogliera», insieme alla «manutenzione costante del verde pubblico ricadente nell’area» e alla «organizzazione di eventi e/o attività sportive (corsi, gare, tornei di basket) da svolgersi nel playground».

Al di là del rifacimento del campo da basket – «Hanno pitturato a terra e messo i canestri nuovi», raccontano i ragazzi che lì sono soliti giocare -, della creazione di un percorso benessere in uno degli spazi prima destinato ad aiuola e il posizionamento di qualche cartello pubblicitario, null’altro sembra essere stato fatto. «Non conosco questo accordo – dice però l’assessore Bosco a CTzen – non so cosa rispondere», ammette.

Lo stato delle piazze, comunque, non è il solo a deturpare il lungomare. Proprio nel tratto che l’assessore considera più pericoloso, tra piazza Tricolore e piazza Nettuno, rimangono ancora oggi i resti di quello che nel 2012 è stato il lido Tribeach. Tavole di legno – alcune delle quali spezzate e adagiate sugli scogli, altre legate tra loro per creare una passerella – grosse cisterne che contenevano l’acqua per le docce, prato finto, un chiosco e tanto altro è rimasto a fare bella mostra di sé sulla costa. Uno spazio di cui i catanesi si sono riappropriati già lo scorso aprile, rompendo il vetro di una delle porte per l’accesso. Riappropriazione che è stata completata dal gruppo Gar che, il 25 aprile, ha rimosso i 250 metri di rete che dovevano servire a proteggere la struttura ma che di fatto impedivano ai passanti anche la sola vista del mare. Se però i cittadini si sono ripresi lo spazio, il Comune non ancora.


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