L’ultima mossa di Orlando: dopo il Pd si taglia lo stipendio Il primo cittadino prende il 60 per cento dei soldi in meno

Nonostante la recente adesione al Partito Democratico, l’ultima mossa del sindaco Leoluca Orlando lo fa passare praticamente come più grillino degli stessi grillini. Infatti il primo cittadino ha comunicato all’ufficio di Gabinetto del Comune di ridurre del 60 per cento lo stipendio che gli spetta come indennità di funzione.

Perciò a decorrere dallo scorso primo gennaio il settore Bilancio e Tributi liquida ad Orlando 2.947,83 euro lordi al mese invece della somma prevista dal Decreto ministeriale 119/2000, che corrisponde a 7.798,50 euro. Una cifra che comunque era già stata ribassata del 10% (passando a 7.369,58 euro mensili) dalla legge Finanziaria 2006. Fatto sta che adesso il sindaco percepirà oltre 4.400 euro in meno per ogni busta paga, facendo risparmiare alle casse comunali quasi 57.500 euro per tutto il 2018, con il sicuro apprezzamento del ragioniere generale.

Una scelta, quella della volontaria riduzione degli emolumenti, che sembra inserirsi nel filone delle iniziative dei politici – in primis i parlamentari del Movimento 5 Stelle – circa l’abbattimento dei costi della politica. Con un paio di differenze, almeno per il momento: nel caso dei pentastellati – al netto delle polemiche degli ultimi giorni su eventuali storni dei versamenti volontari da parte di qualche singolo esponente – la decisione è stata ampiamente pubblicizzata, con tutte le ripercussioni del caso. Inoltre è stata resa nota la destinazione dei fondi risparmiati (il Fondo per il microcredito del ministero dello Sviluppo e dell’Economia); la scelta del sindaco di Palermo invece – almeno per il momento – è stata effettuata in sordina, e non è noto come Palazzo delle Aquile reimpiegherà quei soldi.  


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