L’esposizione, in programma per il Sicilia Queer Film Festival, ripercorre la carriera del performer milanese riconosciuto tra i maestri internazionali della Body Art. Al centro lo stesso corpo dell'artista, che diventa quindi supporto e strumento delle sue azioni. Guarda le foto
Love Letters, la mostra dell’artista Franko B. Performance e pittura a Palazzo Sant’Elia
Eros, morte, vita e dolore sono alcuni dei temi su cui verte la ricerca di Franko B., artista e performer milanese attualmente impegnato in Love Letters, la mostra a lui dedicata e in corso a Palermo presso Palazzo Sant’Elia. L’esposizione, curata da Antonio Leone e Paola Nicita, inserita nel programma della settima edizione del Sicilia Queer Film Festival – e realizzata in collaborazione con la Galleria Pack di Milano – ripercorre la carriera dell’artista, attraverso pitture, tele, sculture, istallazioni e video, passando dalle Black Painting alle fotografie e i video delle performance più famose.
«Il mio corpo è la mia casa», dichiara l’artista, oramai riconosciuto tra i maestri internazionali della Body Art. Le performance di Franko B., forti e drammatiche, irritanti e toccanti, struggenti e disarmanti, vedono protagonista il suo stesso corpo, che diventa quindi supporto e strumento delle sue azioni artistiche. «Da quando, a metà degli anni Novanta, Franko sceglie il suo corpo come luogo privilegiato del proprio lavoro artistico – spiega la curatrice Paola Nicita –, attraverso il suo stesso sangue e gli umori corporali mischiati insieme, i tagli e le ferite, ridefinisce il luogo identitario dell’artista. Il suo corpo è l’agorà di un riconoscimento sociale e politico, fortemente caratterizzato da una dimensione personale, intima e poetica, in una dicotomia – conclude – che viene mantenuta costantemente in perfetto equilibrio».
Particolarmente suggestive le Black Painting, tele ricoperte da denso colore acrilico nero su cui si intravedono, a rilievo, contorni stilizzati di figure animali e di vegetali. La serie di pitture si contrappone, a livello simbolico e cromatico, alle immagini che ritraggono l’artista con il corpo cosparso di colore bianco, un’allegorica tabula rasa dalle potenzialità catartiche. «Nel lavoro di Franko – commenta il curatore Antonio Leone – emerge in modo palese una passione e una dedizione all’arte, all’amore, alla sacralità della propria individualità, disarmante, necessaria. Le sue azioni esprimono la forza di questa narrazione soggettiva, espressione della dimensione identitaria dell’uomo Franko. Un uomo – conclude – che racconta in prima persona della propria identità e il proprio tempo, che ne assimila i conflitti e i dissidi, i limiti, finanche la violenza».
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 9 luglio, dal martedì al venerdì dalle ore 9:30 alle 13 e dalle 15:30 alle 18:30; sabato e domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Ingresso libero.