L’ordinanza anti-vandali che vieta di stare in piazze e parchi La giurista: «Non si può limitare la libertà di tutti i cittadini»

Divieto di stazionamento in alcune aree della città dalle 22 alle 6, sette giorni su sette. È uno dei punti cruciali dell’ordinanza anti-vandalismo firmata ieri dal sindaco di Aci Catena Nello Oliveri. «Il fenomeno del vandalismo ha raggiunto dimensioni troppo ampie e si ripete di continuo – spiega a MeridioNews il primo cittadino – Capisco che possa risultare impopolare, ma questa misura andava presa. Fermo restando che se la situazione migliorerà non avrà motivo di esistere». Per la giurista Vitalba Azzollini, in effetti, fin da ora questa ordinanza non appare adeguatamente motivata: «Non si possono tutelare i beni pubblici limitando la libertà di circolazione delle persone indistintamente».

L’ordinanza temporanea vieta alle persone di stazionare in diverse zone della città, anche in pieno centro: la piazzetta davanti al palazzo municipale e il monumento ai caduti, via Candela, lo spiazzo davanti al parco Falcone e Borsellino (la villa comunale) e i punti attorno alla fontana artistica. A questi si aggiungono
le zone del centro storico di via Ospedale, slargo del palazzo dei principi Riggio di Campofiorito, spazi davanti e dietro il cimitero comunale e parchi gioco. Un documento ufficiale che arriva dopo le presa di posizione dell’assessore alla Polizia municipale Angelo Russo: «Per prevenire atti di vandalismo – aveva affermato a questo giornale – dovrebbero essere identificati i minorenni che stanno nelle ville e nelle piazze dopo una certa ora».

Per la giurista Azzollini, però, questa misura «va anche oltre le competenze di un sindaco – fa notare l’esperta – Tra l’altro, gli atti di vandalismo sono già sanzionati dal codice
penale e le forze dell’ordine devono fare in modo di impedirli. Non si può limitare la libertà di circolazione e di stazionamento di tutti per evitare atti di vandalismo – prosegue – Sarebbe
come vietare alle persone di uscire di casa per evitare che passino con il semaforo rosso
». Una misura che potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio per Oliveri. «In questo modo – sottolinea Azzolini – il primo cittadino sta denunciando la propria incapacità a mantenere l’ordine pubblico e la sicurezza e anche a garantire la sicurezza dei monumenti. Sta limitando la libertà di tutti – continua la giurista – anche di quelli che non hanno fatto mai niente di male, perché non riesce a controllare, individuare e sanzionare chi assume dei comportamenti scorretti».

La settimana scorsa si è svolto un tavolo tecnico con la presenza del
questore e del prefetto per decidere delle misure in materia di sicurezza: «Credo di avere fatto quello che mi competeva – replica Oliveri – e di avere agito entro la legge con misure che i sindaci hanno a disposizione. Adesso – aggiunge – si avvicina la stagione
invernale e, in quei punti a quell’ora, non c’è motivo per stazionare. Si possono comunque tranquillamente
attraversare
», assicura il primo cittadino. Stando attenti a non fermarsi

Un provvedimento che sta facendo discutere in città e che ha raccolto forti critiche. «È la risposta della peggiore amministrazione della storia catenota – commenta il consigliere Davide Quattrocchi – È vero che si era chiesto un maggiore controllo del territorio ma per noi l’idea era quella di riprendere quegli spazi e farli rivivere». Ancora più dura la posizione del referente locale del M5s Bartolo Tagliavia: «Il sindaco dovrebbe chiedere scusa ai cittadini e poi dimettersi. Non si può accettare – afferma – una politica incapace e repressiva che tenta di risolvere i problemi con un’ordinanza da coprifuoco».


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