LONG DRINK-Rosario & Lucia/ medicine in farmacia/ fantasie di oncologia/ ma che bella ‘sta poesia

Rosario Crocetta e Lucia Borsellino, due ‘poeti’ della farmacopea contemporanea…

A quanto pare non è solo questo giornale a contestare l’accordo tra la Regione siciliana e Federfarma in materia di erogazione dei farmaci ai malati cronici e oncologici. Non siamo solo noi, a quanto pare, a contestare ‘bella informazione’ che è stata erogata – quasi come una ‘medicina’ – a oltre 5 milioni di siciliani.

A volerci pensare bene, anche noi non siamo stati completi nel fornire le informazioni. Non immaginavamo, infatti, che i cittadini siciliani sarebbero stati chiamati a pagare il ticket su questi medicinali, come fa notare il Comitato dei farmacisti ospedalieri precari.

In realtà, nei giorni in cui quasi tutti celebravano la ‘filantropia’ di un Governo regionale che ‘finalmente’ liberava i malati cronici e oncologici siciliani dall’onere di recarsi nei presidi sanitari pubblici a ritirare i farmaci, consentendo agli stessi malati di ritirarli nelle “farmacie sotto casa”, ci siamo posti il problema dei ticket.

Ma i nostri informatori ci hanno spiegato – a quanto pare sbagliando – che in un servizio del genere la Regione non avrebbe preteso il ticket, che sarebbe risultato troppo esoso per i cittadini.

Invece nella nota del Comitato dei farmacisti ospedalieri precari apprendiamo che il signor Rosario Crocetta, presidente della Regione siciliana, e la signora Lucia Borsellino, assessore alla Salute avrebbero pronta la ‘sorpresa’ per i cittadini siciliani malati cronici o oncologici.

Noi siamo sicuri che, domani mattina, l’assessore Borsellino, nelle pagine degli stessi giornali dove, una decina di giorni fa, annunciava con toni trionfalistici il ‘miracolo filantropico’ dell’accordo tra Regione e Federfarma, chiarirà questo aspetto. Spiegando che i ticket, su medicinali che costano anche 800 euro a flacone, non possono essere a carico dei cittadini. Perché, se così fosse, l’assessore Borsellino avrebbe dovuto informare i cittadini nella sua intervista di una decina di giorni fa.

Notiamo con piacere che anche il Comitati dei farmacisti ospedalieri precari si sofferma su un punto sul quale il nostro giornale, una decina di giorni fa, ha puntato subito i riflettori: l’iperprescrizione di farmaci che – lo ripetiamo ancora una volta – in molti casi sono costosissimi. Il tutto in un quadro di pressoché totale assenza di controlli.

Dieci giorni fa scrivevamo che questo accordo, che dovrebbe partire ad ottobre, farà schizzare all’insù la spesa farmaceutica. Rimettendo in sella una ‘trinità sanitaria’ di soggetti che abbiamo ben conosciuto nella cosiddetta Prima Repubblica: le industrie farmaceutiche che producono i farmaci, le farmacie che li vendono ai pazienti e i medici di famiglie che li prescrivono.

Apprendiamo, inoltre, che questa storia porterebbe al licenziamento di 110 farmacisti precari per favorire i farmacisti. Noi abbiamo grande rispetto per i farmacisti precari e ci auguriamo che conservino il lavoro. Ma abbiamo la sensazione che dietro quest’operazione, ci sia ben altro.

Il ‘gioco’ sta tutto nelle iperprescrizioni senza controllo. Che, se si dovessero materializzare, si tradurrebbero in un aumento notevole della spesa farmaceutica e in una massa di crediti in favore dei farmacisti.

Non sfugge agli osservatori attenti che tutte le più lucrose operazioni fatte con l’amministrazione regionale puntano a creare debiti per la Regione e crediti per particolari soggetti privati. Un metodo che non è stato interrotto dal Governo Crocetta ma, al contrario, reiterato e, a quanto pare, ‘novellato’.

E’ così con i rifiuti, con i debiti delle amministrazioni pubbliche che crescono in favore di operatori privati che diventano creditori. E’ così per l’acqua. E rischia di essere così anche con le farmacie.

E’ vero, in questo momento le ‘casse’ della Regione siano vuote. Ma chi ha messo in piedi questo sistema criminale sa benissimo che deve solo aspettare: perché, prima o poi, l’amministrazione pubblica scaricherà sui cittadini il pagamento di questi debiti.

Per questo è importante ritornare subito a una gestione pubblica dei rifiuti: per evitare che nuovi debiti appesantiscano i conti dei cittadini. La stessa cosa vale per l’acqua. E la stessa cosa vale per le iperprescrizioni di farmaci costosissimi: perché anche i farmacisti, come i ‘signori dell’immondizia’ e dell’acqua, prima o poi, verranno pagati con i soldi dei cittadini.

 I Farmacisti ospedalieri contro l’accordo tra Regione e Federfarma: “Penalizza i cittadini”


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