Lo skate park cade a pezzi, i ragazzi protestano «Nessuna manutenzione, rischiamo di farci male»

Vandalismo, intemperie, persino incursioni notturne e nessuna manutenzione. Lo skate park del Tribunale, l’unico di tutta Palermo e forse anche della provincia, cade letteralmente a pezzi. Nato sotto una cattiva stella, il primo buco su una rampa è comparso a pochissimi giorni dall’inaugurazione, questa piccola porzione dedicata ai ragazzi ha riscosso comunque un enorme successo, con decine di giovani che ogni giorno provano trick e ne hanno fatto il loro luogo di aggregazione e svago. Oggi però, a quanto dicono i ragazzi, la misura parrebbe essere colma, per questo gli skaters si riuniranno nel pomeriggio nel loro trasandato parco armati di striscioni e cartelloni per protestare contro l’abbandono della struttura.

«Stiamo organizzando questa manifestazione perché lo skate park è in condizioni pietose ed è limitante per tutti i ragazzi che fanno skate e pericoloso per i bambini che vogliono imparare – spiega Tatiana, giovane skater – I tubi in ferro si staccano e sono arrugginiti, un bambino se si fa male qui deve correre in ospedale. Noi ragazzi con i nostri soldi abbiamo riparato alcune cose. La sera però arrivano altre persone, salgono sulle rampe anche con i motorini o con i monopattini elettrici, staccano le viti, rompono tutto quello che noi con i nostri soldi ripariamo. Abbiamo anche dei video girati dagli abitanti del circondario».

E alla solerzia dei giovani fa da contraltare la mancanza di manutenzione da parte del Comune, che negli anni ha effettuato un paio di riparazioni e cancellato qualche scritta con lo spray. «Abbiamo coinvolto anche un signore che costruisce skate park e ci sta aiutando a organizzare questa manifestazione – aggiunge un altro ragazzo – Non c’è neanche una recinzione, i passanti entrano tranquillamente rischiando anche di farsi male, nonostante il regolamento lo vieti, ma nessuno sembra saperlo». 

«Lo skate park non è stato costruito con un materiale duraturo, è in legno e non resiste – continua Tatiana – Inoltre troviamo pezzi di vetro a terra, bottiglie di birra, non ci sono dei sacchetti della spazzatura: veniamo noi con le buste da casa perché non c’è neanche un cestino nei dintorni. Fino a poco tempo fa ci prestavano una scopa per pulire l’area, adesso neanche questo». In realtà le condizioni della struttura sono tali che difficilmente sarebbe recuperabile senza interventi radicali, per questo i ragazzi sposano la soluzione proposta da diverse associazioni che hanno lanciato una petizione online per la costruzione di un parco dedicato alle discipline urbane come lo skate, il parkour e il roller.

E come loro, oltre seicento persone hanno già firmato per la proposta del comitato Palermo Urban, composto dalla ASD Uniparkour, Palermo Skate e ASD Poison Kittens Rollerderby Palermo, che nel claim della proposta spiega in maniera chiara: «Ci siamo resi conto che è diventato ormai fondamentale fornire la città di Palermo di uno spazio pubblico, progettato correttamente, dedicato agli sport urbani».


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