SONO L’EMS, LE AZIENDE AUTONOME DELLE TERME DI SCIACCA E ACIREALE (E LE DUE SOCIETA’ CHE NEGLI ANNI LE HANNO SOSTITUITE: TERME DI SCIACCA SPA E TERME DI ACIREALE SPA) E ALTRE SOCIETA’ ANCORA. COME MAI DI QUESTE STORIE NON PARLA LA COMMISSIONE NOMINATA DAL PRESIDENTE CROCETTA? SE INTERVERRA’ LA CORTE DEI CONTI (CHE FINO AD OGGI HA ‘DORMITO’ UN PO’) POLITICI E BUROCRATI NE RISPONDERANNO IN SOLIDO. ANCHE ALLA LUCE DI UNA SENTENZA DELLA CASSAZIONE
Con una scelta farisea la famosa ‘Commissione’ nominata dal presidente della Regione che avrebbe dovuto condurre una analisi economico-finanziaria sulle partecipate regionali per capire quanto sarebbe possibile risparmiare, ha escluso dalla rilevazione le società in liquidazione.
La ragione di questa esclusione è chiarissima perché tutta politica.
Prendiamo ad esempio lEms, Ente minerario siciliano. Ma non è commissariato e in liquidazione da ventanni insieme con Espi e Azasi? E intanto quanto costa ogni anno la liquidazione di questi tre enti regionali posti in liquidazione nel 1998? Perché la liquidazione non è finita? Stesse domande le possiamo porre per le Aziende Autonome delle Terme di Acireale e Sciacca, e per le due società per azioni che a quegli enti regionali sono succedute e cioè la Terme di Acireale spa e la Terme di Sciacca spa. Quanto costano ogni anno queste quattro scatole vuote rispetto a quello che fatturano? Chi sono i loro commissari e i loro liquidatori e da quanto tempo sono lì? Per lEas, Ente acquedotti siciliani e le altre società la stessa solfa (magari con qualche anno in meno rispetto all’Ems, visto che l’Eas è stato posto in liquidazione nei primi anni del 2000).
Ma per la verità cè anche qualcosa di più. Molti di questi organismi hanno continuato a fare assunzioni e a conferire consulenze facendosi addirittura fare dal Governo – quello stesso Governo Crocetta che licenzia i lavoratori, riduce i sussidi e abbuona allo Stato i suoi debiti, che predica trasparenza e legittimità, guardandosi bene dal vergognarsene – leggi particolari per essere autorizzati a continuare queste manfrine.
La commissione nominata dal Governo regionale, così bene assemblata, ha visto queste cose? Cera? O se cera, dormiva? O ha ricevuto lordine governativo di non trattare gli sprechi di questi e di altri soggetti? Presidnete Crocetta, lei che ne dice?
A pensare male si fa peccato, diceva Andreotti (che di queste cose era maestro) ma qualche volta si indovina: non è che ai vertici (commissariali of course) di questi ‘carrozzoni mangiasoldi’ ci sono soggetti indicati da partiti che, in compenso, tengono in piedi questa corte dei miracoli governativa? Basta leggere nomi e risalire alle appartenenze!
Ma cè qualcosa di più e, a nostro avviso, di più pericoloso, di molto più pericoloso. Recentemente la Cassazione ha stabilito la piena responsabilità degli amministratori nellerogazione di finanziamenti a favore di società controllate.
A prescindere dal fatto che qualsiasi erogazione, finanziamento, ripianamento o trasferimento in favore di società controllate è vietato dall’Unione europea perché distorce la concorrenza (ricordate che il Governo nazionale, socio di maggioranza, alcuni anni fa per sostenere Alitalia ormai al fallimento ha potuto erogare solo un maxiprestito), la sentenza n. 28669/2013 ha stabilito che, per il mancato rimborso delle somme investite, sussiste la responsabilità degli amministratori, qualora non abbiano predisposto le cautele necessarie, corredando le proprie scelte con verifiche, indagini e informazioni preventive normalmente richieste in riferimento alla scelta dellinvestimento, anche dove la beneficiaria sia una controllata.
Bene: chi sono gli amministratori che finanziano le società controllate? La risposta è semplice: il presidente della Regione e gli assessori regionali competenti, cioè la proprietà maggioritaria o totalitaria, di queste società.
Quali cautele, verifiche e indagini il Governo regionale ha fatto prima di dare soldi a questi soggetti? E se le ha fatte chi le ha controllate?
In realtà, tutti sanno benissimo che i soldi dati a queste società non possono più essere restituiti, perché si spende molto più di quanto si fattura e lo dimostrano i bilanci in perdita per milioni di euro. Pensate che, in molti casi, queste società utilizzano personale pagato dalla Regione alla quale poi le società stesse dovrebbero rimborsare i soldi!
Bene: nei bilanci queste somme da restituire (teoricamente) sono inserite? Se non lo sono male, perché si ipotizza il reato di falso in bilancio, ma se lo sono è ancora peggio, dato che chi ha approvato i bilanci negli anni (cioè i rappresentanti della Regione, azionista unica o di maggioranza) ha potuto riscontrare benissimo la crescita delle perdite e quindi limpossibilità della restituzione.
Noi crediamo che la magistratura, anche quella contabile, dovrebbe finalmente mettere mano a questa vergognosa situazione, ancora più vergognosamente ed illegittimamente esclusa dalle verifiche della commissione nominata dal presidente Crocetta.
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