Ai Benedettini Francesco Virlinzi ci racconta con le sue foto un pezzo di storia del rock anni '80. Ma chi era davvero costui? Lo abbiamo chiesto alla madre, la sig.ra Nica Midulla- Il rock lingua franca tra generazioni di Luciano Granozzi
Live ’80: il rock raccontato per immagini
Dal 6 al 16 Marzo nelle ex-cucine del Monastero dei Benedettini si terrà una mostra fotografica contenente le foto scattate da Francesco Virlinzi ai maggiori artisti degli anni 80 durante i concerti cui assisteva un po in tutto il mondo. Il patron della Cyclope Records, noto al grande pubblico per aver lanciato, tra gli altri, la “cantantessa” Carmen Consoli e i Denovo sulla scena nazionale, ha il grande merito di aver creato e sostenuto limportante etichetta discografica siciliana.
R.E.M., Bruce Springsteen, Tracy Chapman, U2, Elvis Costello, Rolling Stones, sono solo alcuni degli altisonanti nomi che troneggiano sulle pareti. Le immagini della mostra ci raccontano scene di backstage, particolari del palco o del pubblico che assisteva ai concerti, ma soprattutto, incredibili primi piani che Francesco Virlinzi scattava, con labilità di un fotografo professionista, proprio on stage grazie agli intensi rapporti damicizia che aveva con quegli stessi artisti che immortalava con il suo obiettivo.
Questi, infatti, sapevano che il giovane Francesco fotografava solo per divertimento e senza alcuno scopo di lucro e gli permettevano dunque di avvicinarsi senza problemi entrando per la porta principale in un mondo che lo affascinava ed in cui poteva saziare quelle passioni che aveva coltivato fin da piccolo: la musica e la fotografia. La mostra è stata concepita ed organizzata dalla Facoltà di Lingue in collaborazione con il centro Ulisse, con il nostro webmagazine e la sig.ra Nica Midulla, madre di Francesco.
Proprio quest’ultima, supporto costante per tutta la vita del figlio e sua principale sostenitrice, ci ha gentilmente concesso una breve intervista.
Sig.ra Midulla ci descriva brevemente Francesco, che tipo era?
Beh, cosa vuole che le dica, sono la madre, non sarei obiettiva. Quello che posso dirle è che Francesco ha coltivato la passione per la musica fin da piccolo: è stato senza dubbio il filo conduttore di tuta la sua vita. Pensi che da bambino si addormentava solo ascoltando i Beatles e quando era giovane imparò a suonare la chitarra e mise anche su un gruppo che si chiamava “Sansone e i filistei” che durò cinque anni, dall85 all89.
Una grande passione per la musica dunque.
Sì, grandissima. Pensi solo che Francesco spendeva tutto lo stipendio che guadagnava nellazienda del padre (una nota concessionaria automobilistica N.d.R.) in concerti. Andava in tutto il mondo pur di seguire gli artisti che adorava e con molti di loro riuscì ad instaurare sinceri rapporti di amicizia come quelli con i R.E.M. o Bruce (Springsteen N.d.R.), che tuttora mi sono vicini e che nutrivano profonda stima nei confronti di mio figlio.
Parliamo adesso dellaltra sua grande passione: la fotografia.
Anche questa è qualcosa che coltivava sin da piccolo. Girava per casa con una polaroid a fare continuamente foto. Non ha frequentato nessun corso ed è stato assolutamente autodidatta.
Ci parli adesso della Cyclope Records, comè nato questo progetto?
Nel garage di casa. Era la naturale conseguenza per uno che aveva sempre avuto a che fare con la musica. Francesco fece tutto da solo senza mai chiedere soldi al padre che non condivideva questa sua passione e preferiva che si occupasse invece dellazienda di famiglia. Lentamente cominciò a comprare le prime apparecchiature ed aprì anche una sala di registrazione, la Waterbird. Ma il vero successo lo ebbe con Carmen Consoli: fu allora che la Cyclope ebbe risalto nazionale.