Gaetano Puzzangaro è uno dei quattro componenti del commando che uccise il giudice il 21 settembre del 1990. Un anno fa avrebbe inviato una nota all'arcivescovo di Agrigento per chiedere perdono. Adesso sarà sentito dai componenti della Postulazione
Livatino, uno dei killer scrive al cardinale Montenegro Verrà ascoltato in carcere per causa di beatificazione
Secondo i collaboratori di giustizia, Gaetano Puzzangaro è il killer che diede il colpo di grazia al giudice Rosario Livatino, ucciso ad Agrigento il 21 settembre del 1990. Oggi l’omicida avrebbe deciso di pentirsi.
La sua intenzione sarebbe stata manifestata in una lettera inviata un anno fa al cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento. Il nome di Puzzangaro è finito adesso nell’elenco degli ultimi testimoni che la verranno sentiti per la causa di beatificazione di Livatino. Nei prossimi giorni – scrive il Giornale di Sicilia – i componenti della Postulazione (l’organo incaricato di istruire la causa) andranno a parlare con il killer nel carcere di Opera a Milano.
Puzzangaro, originario di Palma di Montechiaro, è uno dei quattro componenti del commando che uccise il giudice. E sarebbe il secondo a scrivere una lettera di pentimento. Nei mesi scorsi anche Domenico Pace – pastore, pure lui di Palma, e che sta scontando l’ergastolo nel carcere di Sulmona – ha inviato un testo al papa, all’associazione Amici del giudice Rosario Livatino e a don Giuseppe Livatino, postulatore della causa di beatificazione del giudice. «Sono qui a scrivere questa lettera – diceva – perché credo sia giunto il momento di dirvi con sincerità chi ero e chi penso di essere oggi. Quando erano in vita i genitori del giudice ho pensato tante volte di chiedere loro perdono ma non sono riuscito a farlo».