«Vestire la maglia del Catania, magari nelle categorie più importanti, è stato sempre il mio sogno». Parole e musica di Gianluca Litteri, attaccante catanese classe 1988, che col suo Cittadella sta sorprendendo tutti a suon di gol (già dieci in 14 gare giocate) in questa prima parte del campionato di serie B. La squadra veneta al momento è terza in classifica a due soli punti dalla coppia in vetta, composta da Verona e Frosinone, ma con la differenza che si tratta di una squadra neopromossa. Il giocatore non scorda comunque come è iniziata la sua carriera: «Ho fatto la trafila delle giovanili in una squadra di periferia a Catania, la San Pio X, poi ho giocato in serie D al Giarre. Lì ho fatto molto bene – racconta a MeridioNews –, gli osservatori dell’Inter mi hanno notato e sono arrivato in nerazzurro».
Quella vissuta all’Inter è stata una parentesi ricca di soddisfazioni e con la Primavera nerazzurra Litteri ha conquistato un Torneo di Viareggio e un campionato Primavera: «È stata una bellissima esperienza, se penso che non tutti riescono a farla direi che è stata indimenticabile perché sono stato bene e mi ha aiutato a crescere a livello umano perché era la prima volta che mi trovavo lontano da casa. Ho conosciuto molti giocatori che adesso sono all’apice». Dall’Inter in poi, l’attaccante ha sempre giocato lontano dalla sua terra natia, una situazione a cui lui però non fa più caso: «Adesso non c’è più nessun problema, prima invece mi sentivo un po’ strano. Crescendo posso dire che la lontananza da casa è diventata quasi una formalità. Della Sicilia mi manca tutto, basta pensare al cibo, alla gente e ai miei luoghi. Quando posso scendo sempre a casa».
Tra le differenze che esistono tra nord e sud, anche il calcio presenta alcuni aspetti diversi: «Il calcio anche al nord – continua Litteri – è vissuto sempre allo stesso modo. Forse a livello di tifoseria al sud siamo più caldi, ma per il resto non ho riscontrato particolari differenze». Passando al Cittadella, la squadra sembra non volersi fermare più e la scorsa settimana ha battuto con un secco 5-1 la capolista Verona, anche grazie a due gol realizzati dall’attaccante catanese: «L’ambizione della squadra è quella di vivere alla giornata, poi succeda quel che deve succedere. Noi siamo consapevoli del nostro valore e applichiamo le idee che il nostro mister ci trasmette e queste stanno portando i loro frutti». A livello personale, invece, Litteri non si pone particolari limiti: «Non so dove voglio e posso arrivare. Col mister abbiamo imparato a guardare partita dopo partita. Il mio pensiero, poi, è quello di essere il più incisivo possibile per il bene del Cittadella e anche per me stesso. Ovviamente per un attaccante il gol è sempre importante».
Anche nel modo di giocare, il calciatore ha le idee abbastanza chiare e si ispira a un calciatore in particolare: «Il mio idolo adesso non gioca più, ma è sempre stato Gabriel Omar Batistuta, sin da piccolo. Io sono un giocatore che attacca lo spazio, sempre di corsa. Fisicamente faccio a sportellate con i miei avversari e quando capita arriva anche la giocata. Diciamo che sono abbastanza completo sotto tutti i punti di vista». Continuando così, la squadra veneta potrebbe qualificarsi ai play off e, chissà, anche centrare la serie A diventando una nuova favola all’interno del panorama calcistico italiano. «Penso che la serie A sia negli obiettivi di qualsiasi calciatore, altrimenti è inutile giocare a calcio. Anche quando sei in serie B o in Lega Pro, devi sempre ambire al massimo per poterti sempre migliorare». Tornando alla squadra della sua città, il Catania, la speranza di Litteri è che i rossazzurri possano tornare in alto: «Quest’anno probabilmente i punti di penalizzazione hanno dato un po’ di filo da torcere, ma ho visto che la squadra si sta riprendendo bene. Secondo me il Catania arriverà sicuramente ai play off – conclude Litteri –, poi spero con tutto il mio cuore che lì possano dire la loro».
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