La Facoltà chiede al Tribunale amministrativo la sospensione immediata e l'annullamento di una serie di atti e circolari del Rettore che riguardano, tra l'altro, l'istituzione della sede di Ragusa e il rinnovo degli organi accademici: Quei provvedimenti non potevano essere emessi perché violano regole e principi di legittimità, scrivono i ricorrenti. La replica dell'Ateneo? No comment
Lingue ricorre al Tar contro lAteneo
La Facoltà di Lingue e Letterature straniere di Catania ha presentato nei giorni scorsi un ricorso al TAR in cui chiede la sospensione immediata, e il successivo annullamento, di alcuni atti e circolari inviati dal Rettore, relativi all’istituzione e all’organizzazione della didattica della nuova Facoltà di Lingue a Ragusa, alle recenti elezioni dei rappresentanti studenteschi nei Consigli delle nuove Facoltà di Lettere a Catania e di Lingue a Ragusa e all’avvio della procedura per l’elezione del preside della sede iblea.
Secondo i ricorrenti, i documenti “non potevano essere emessi” perché violerebbero una serie di regole e principi di legittimità, primo tra tutti la stessa legge Gelmini, oltre ad arrecare un danno grave perché inciderebbero “in maniera negativa e rilevante sulla programmazione della didattica e sul buon funzionamento della facoltà”. Il ricorso è stato autorizzato dal preside Nunzio Famoso, nel corso del Consiglio di Facoltà di Lingue del 12 aprile 2011. La Facoltà è difesa dall’avvocato Andrea Scuderi.
In totale sono sei gli atti presi in esame nel ricorso presentato al TAR dalla Facoltà di Lingue. Particolarmente rilevante la contestazione riguardo alle elezioni per il rinnovo degli organi accademici, indette in contrasto con la legge 240 . Il nono comma dell’articolo 2 della legge “Gelmini” (entrata in vigore il 29 gennaio scorso) congela fino ad approvazione del nuovo statuto di Ateneo il rinnovo di tutti gli organi collegiali, che “decadono al momento della costituzione di quelli previsti dal nuovo statuto”. Gli organi il cui mandato scade entro il termine di cui al comma 1 (l’entrata in vigore della legge, ndr) restano in carica fino alla costituzione degli stessi ai sensi del nuovo statuto”.
Ad essere contestati sono i decreti rettorili 1171 e 1172 dell’1 marzo 2011, con cui sono state indette le elezioni per la designazione delle rappresentanze studentesche in seno ai consigli delle nuove facoltà di Lettere e Filosofia di Catania e Lingue e Letterature straniere di Ragusa, per il biennio accademico 2011/2013, ma anche la circolare emanata dalla segreteria del rettorato l’11 aprile 2011 (num. di prot. 22489/1/13) sull’elezione del Rettore per il quadriennio 2011/2015 inviata al prof. Nunzio Zago in qualità di Decano della Facoltà di Lingue. Nel decreto si annuncia anche la decadenza della carica dell’attuale preside della sede catanese della Facoltà di Lingue (Nunzio Famoso) prevista per il 31 ottobre 2011 e si invita quindi il Decano ad “attuare le procedure per l’elezione del preside della suddetta costituenda facoltà con sede a Ragusa, che dovrà avvenire tra il 15 giugno e il 15 luglio 2011, come stabilito dall’art. 4, comma 2, del vigente Regolamento Generale d’Ateneo”.
In entrambi i casi, il ricorso sottolinea la contraddittorietà di questi atti non solo con la legge Gelmini ma anche con un documento rettorile precedente. Si tratta della famosa nota del 27 gennaio scorso con cui Recca invitava i presidi e i direttori di dipartimento a «non avviare procedure di rinnovo degli organi in scadenza e a sospendere quelle eventualmente già avviate e non ultimate entro il 29 gennaio 2011». Il ricorso contesta inoltre “ogni altro atto, provvedimento o nota, antecedente o successiva, comunque connessa correlata e consequenziale” a quelle sopra indicate, compresa la nota rettorile numero 18329/VI/2 del 23 marzo 2011. Si tratta di una lettera di riscontro al documento presentato dalla facoltà di Lingue il 15 marzo scorso, contenente una richiesta di chiarimento da parte del Magnifico sulle procedure prese successivamente in analisi dal seguente ricorso e la nota rettorile del 7 marzo 2011, numero di protocollo 14705/VI/2, indirizzata ai rappresentanti degli studenti in Consiglio delle due facoltà, insieme ai presidi. In quella nota si annunciava l’attuazione della procedura di rinnovo degli organi accademici a seguito dell’accorpamento della sede catanese di Lingue alla Facoltà di Lettere e la nascita della nuova Facoltà di Lingue iblea e si dava avviso che per questa ragione, in data 31 ottobre 2011, i rappresentanti sarebbero decaduti.
C’è, infine, un altro atto contestato: è la nota rettorile del 15 febbraio 2011, protocollo numero 10084, sulla programmazione didattica della sede di Ragusa per l’anno accademico 2011/2012. Con questa nota “tenendo conto della fase di transizione” per il passaggio della facoltà con sede esclusiva a Ragusa, si stabilisce che “la programmazione dell’attività didattica, del fabbisogno del personale docente e ricercatore e degli insegnanti […] sarà curata interamente dal Senato accademico”. Secondo la Facoltà di Lingue, il suddetto documento comporterebbe una “violazione” delle regole di competenza degli organi dell’amministrazione universitaria perché la programmazione della didattica e la sua esecuzione sarebbero “prerogative essenziali delle facoltà”, anche in relazione al principio costituzionale della libertà di insegnamento (art. 33 della Costituzione).
Alla nostra richiesta di una replica sulla questione, il Rettorato, fa sapere che, essendo il processo già in corso, l’Ateneo non intende commentare. Almeno fino alla decisione del Tar..