Lunedì 6 luglio presso lOrto Botanico di Catania si è svolta la presentazione del progetto, deato dallassociazione Polena, che intende promuovere lo sviluppo delle attività artigianali legate al territorio come la colorazione naturale dei tessuti. Lobiettivo è di creare nuove prospettive occupazionali per i giovani
Limportanza del colore verde
“Il nostro interesse – spiega la Presidente dell’associazione Polena, Luisa Trovato – è quello di valorizzare la cultura della tradizione siciliana rivalutando l’uso delle erbe tintorie e dei tessuti impreziositi da gioielli d’autore”.
Si chiama Polifemo il progetto promosso da quest’associazione che vuole promuovere lo sviluppo delle attività artigianali connesse col territorio e formare i giovani in cerca di una occupazione. A presentarlo all’Orto Botanico insieme a Luisa Trovato, il prof. Pietro Pavone (direttore dell’Orto Botanico) Massimo Pesce, titolare dell’assessorato della provincia di Catania alle Politiche dello Sviluppo Economico, Commercio, Industria (che patrocina il progetto), Fabio Fatuzzo, assessore alla Cultura di Catania, Giovanni Battista, consigliere Comunale di Melilli (in rappresentanza dell’Assessorato ai Beni Culturali e allo Spettacolo della cittadina siracusana), il maestro orafo Giovanni Grasso e lo stilista Eugenio Vazzano.
“L’Orto Botanico è al centro di una serie di attività culturali ed economiche che mirano a rivalutare la realtà territoriale”, spiega il Prof. Pavone. “Questo luogo vuole essere una vetrina per la città, per gli imprenditori”. Ma questa iniziativa non vuole apportare miglioramenti soltanto dal punto di vista economico: ”L’estrazione di coloranti naturali è un’arte antica, un tempo assai diffusa. Questi coloranti a differenza di quelli sintetici sono anallergici e dunque meno dannosi per l’organismo – continua Pavone – Lanciamo il motto ‘vestiti di natura’. Ne va della nostra salute”
Certo, sarebbe un bel sollievo per la nostra pelle, abituata al contatto con ogni sorta di colorante chimico.
L’ artista che abbina i colori della natura alle stoffe più preziose è Eugenio Vazzano. “Io recupero e assemblo vestiti. Tutto ciò che è ‘bio’ per me può diventare un’opera d’arte”. Le parole chiave del progetto sono proprio queste: ambiente, naturalità dei manufatti e lotta agli sprechi: “Ma soltanto con l’aiuto delle istituzioni si potrebbe aprire il settore ad una dimensione imprenditoriale” sostiene Vazzano.
“E’ proprio quello che ci proponiamo di fare” risponde l’assessore Massimo Pesce “grazie ad una collaborazione importante tra l’Assessorato della Provincia Regionale di Catania e l’Orto Botanico. In un momento così difficile per il futuro dei giovani noi vogliamo rivalutare l’artigianato, gli antichi mestieri, che sono poco conosciuti dalle nuove generazioni”. Queste professionalità potrebbero rappresentare una valida alternativa alla formazione universitaria, ambiente ormai troppo saturo.
“L’intento che si sviluppa da questa collaborazione – continua Pesce – è quello di far vivere i luoghi, ai cittadini, ai turisti, agli addetti ai lavori, ma allo stesso tempo di sfruttarli a pieno con un calendario denso di iniziative“.
E quando si parla di addetti ai lavori ecco che spunta una nota dolente. Il prof. Pavone mette in evidenza la situazione finanziaria (poco florida) dell’Orto Botanico: ricercatori con contratti precari e costi di gestione che vengono ammortizzati solo in parte dall’introduzione di un biglietto a pagamento per la visita del locale. Servono dunque più risorse.
Dal punto di vista imprenditoriale alcuni esempi positivi sono stati raccontati dal consigliere comunale di Melilli Giovanni Battista. Alcuni professionisti del settore tessile nel siracusano hanno già creato una fondazione che si propone di formare (nel tempo) un polo tessile del Mediterraneo. Inoltre un terreno di proprietà della Marina Militare è stato messo a disposizione per fare un parco per la lavorazione delle erbe tintorie. Un piccolo passo verso l’industria tessile che si pone come alternativa (valida) al polo petrolchimico di Augusta-Priolo. Non mancano esempi del genere in Italia: a Livorno, per esempio, esiste già una realtà consolidata: un’associazione che si occupa della colorazione naturale dei tessuti.
Obiettivo primario del progetto è proprio questo: quello di divulgare, rendere note le organizzazioni del settore e favorire la costituzione di queste realtà professionali nel territorio. Non a caso il termine Polifemo significa “molto noto”. Botteghe oggi, piccole e medie imprese domani.
Un grande progetto economico, però, si realizza senza dimenticare la dimensione culturale. “Una grande città deve avere un ampio respiro culturale”, afferma l’assessore Fatuzzo. “E se vogliamo far crescere culturalmente Catania dobbiamo investire e dare sempre più spazio a iniziative come queste”. Per questo, stasera alle 21 l’Orto Botanico ospiterà una sfilata di abiti dello stilista Eugenio Vazzano, impreziositi dai gioielli mediterranei del maestro orafo Giovannni Grasso, che recentemente ha vinto il concorso “Mare nostrum” per aver realizzato un gioiello appartenente alla cultura siciliana: l’ occhio del Ciclope. Si tratta di una medaglia d’oro raffigurante un occhio, incastonato su un pezzo di roccia vulcanica.