Taormina FilmFest: inizio deludente per il concorso
Limbo
Titolo: Limbo.
Regia, soggetto e sceneggiatura: Thomas Ikimi.
Fotografia: Jon Miller.
Musica: Andrew David Daniels.
Montaggio: Scott Brock.
Interpreti: Christopher Russo, Eric Christie, Etya Dudko, Joe Holt.
Produzione: Limbo Films LLC.
Origine: USA 2005.
Durata: 93
Certo non un film da concorso questo Limbo del giovanissimo regista inglese Thomas Ikimi, visto in apertura della sezione competitiva cinema del mondo.
Adam Moses, brillante avvocato newyorchese, nellattesa di incontrare un cliente sul tetto di un palazzo, viene colpito in pieno da un misterioso cecchino. Non morirà ma a causa di questo incidente cadrà in un limbo, in una distorsione spazio-temporale che lo costringerà a vivere in eterno intrappolato dentro la stessa ora di uno stesso infinito giorno. La pellicola risente innanzitutto di due fattori negativi fondamentali: il limitatissimo budget di produzione per un film di questo genere (poco più di 30mila dollari) e leccessiva inesperienza del regista (appena 26enne). Troppi i difetti tecnici (ad esempio il sonoro molto sporco) e le debolezze narrative soprattutto dal punto di vista ritmico. Ad aggravare la situazione una recitazione poco sentita ed un plot decisamente già visto molte volte al cinema, composto in preponderanza di idee pescate a piene mani da altri ben noti film di stessa area tematica: da Ricomincio da capo a Memento.
Infine una curiosità tre personaggi della pellicola hanno nome italiano: Tacchinardi, Costacurta e Delneri. Per un istante, ma solo per uno, durante la proiezione risulta impossibile resistere alla tentazione di domandarsi se ci si trova davanti ad un film sul paranormale o ad un documentario sul calcio italiano.
fonte www.nonsolocinema.com