Licodia e Mazzarrone: allerta meteo, scuole aperte Strada statale bloccata a Lentini per allagamento

Dopo che l’
allerta meteo di colore rosso diramata dalla protezione civile regionale è stata declassata ad allerta arancione, per lo meno in una zona del Catanese, i sindaci dei Comuni di Mazzarrone e Licodia Eubea si sono allontanati dal coro dei colleghi che hanno ordinato la chiusura delle scuole. Così loro, invece, le hanno tenute aperte. Un caso che ha fatto discutere i cittadini, soprattutto alla luce del fatto che le vicine città di Vizzini, Grammichele e Caltagirone hanno scelto di optare per la prudenza, sospendendo tutte le attività delle istituzioni scolastiche. «Io non ho il potere di chiudere la scuola, se il sindaco mi ordina di tenere aperto io tengo aperto. Se il sindaco mi ordina di chiudere, io chiudo», spiega Gaetano Iudica, preside dell’istituto comprensivo Ettore Majorana, che ha le sue sedi proprio a Mazzarrone e Licodia.

«Ieri mi sono messo in contatto personalmente con i due primi cittadini – dichiara Iudica – che mi hanno confermato che
non era stata emessa ordinanza di sospensione delle attività didattiche, così ho agito di conseguenza». Gli allievi, secondo il dirigente scolastico, si sono regolarmente presentati a lezione. A differenza di qualche docente che, invece, non è potuto arrivare in classe. «Un insegnante ha provveduto ad avvisarmi che non riusciva a venire, a causa degli allagamenti sulla strada», continua il dirigente scolastico. Gli allagamenti in questione sono quelli della strada statale Catania-Ragusa, impraticabile da Lentini in poi e, di conseguenza, chiusa al traffico veicolare.

Lo svincolo per l’autostrada A18 Catania-Messina è interdetto, così gli automobilisti sono costretti a fare inversione a U, assistiti dagli ausiliari del traffico, e a tornare indietro. «Se i professori mi avvisano che non possono esserci non c’è problema – prosegue Gaetano Iudica – prendono un giorno di permesso. Com’è stato nel corso dell’emergenza per la neve, quando alcuni erano bloccati e non si sono potuti spostare prima che si sciogliesse. Non c’è una spada di Damocle che ci pende sulla testa». Nel frattempo, nell’istituto comprensivo licodiese sembra essersi risolto un altro dei problemi che aveva impedito il regolare svolgimento delle lezioni al rientro dalle vacanze natalizie: i termosifoni spenti.

«Per alcuni problemi burocratici non è stato possibile accendere i termoconvettori prima di
venerdì – conferma il dirigente scolastico – Gli impianti erano nuovi e bisognava aspettare tutte le autorizzazioni necessarie. Purtroppo questo è avvenuto proprio nel corso dell’emergenza neve e freddo, quindi il sindaco di Licodia ha disposto la chiusura delle scuole per tre giorni». Ma i genitori avevano comunque deciso, per protesta, di tenere i figli a casa in attesa che il problema del freddo in aula si risolvesse. «Ci siamo attrezzati immediatamente con le stufe – conclude Iudica – Dal fine settimana, comunque, funziona tutto. La scuola è abbastanza grande, ma sta entrando a regime». 


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