Era stato eletto nel giugno del 2015, ma non ha mai avuto la maggioranza in consiglio comunale. Mercoledì ha convocato gli assessori per comunicare la svolta. «Ho avviato un’interlocuzione con il Partito Democratico, ma anche con altre forze politiche, nel tentativo di cambiare le sorti di questa città»
Licata, sindaco Cambiano azzera la giunta dopo 15 mesi Eletto con lista civica di centrodestra, ora guarda al Pd
Angelo Cambiano, sindaco di Licata, azzera la sua giunta e riparte da zero. 34 anni appena, docente di Lettere, eletto sindaco nel mese di giugno dello scorso anno (dopo un’esperienza di vice sindaco nella giunta precedente), alla testa di una lista civica vicina al centrodestra, ora sarebbe pronto a trovare un’intesa col Partito Democratico per risollevare le sorti della città. L’intesa con il Pd è qualcosa in più di un retroscena, considerato che è stato lo stesso capo dell’esecutivo, nel pomeriggio di ieri, a confermare l’apertura nei confronti del partito di Renzi che, finora, è stato all’opposizione della giunta che governa Licata ormai da oltre un anno.
Cambiano si sbilancia, ma poco. «Ho avviato un’interlocuzione con il Partito Democratico, ma anche con altre forze politiche, nel tentativo di cambiare le sorti di questa città. Non ho difficoltà a dire che a mio modo di vedere, finora, la politica ha abbandonato Licata. Bene, se una profonda riflessione può essere utile alla comunità che amministro, io sono pronto ad un confronto sereno».
Le dichiarazioni di Cambiano confermano, dunque, le voci che circolavano già da qualche tempo. Indiscrezioni secondo le quali il sindaco, che finora non è stato legato ad alcun partito politico, avesse intenzione di compiere il grande passo, ampliare la propria maggioranza, traghettando l’esecutivo verso le forze di governo.
Dal Pd, per il momento, non arrivano né conferme, né smentite. Gli esponenti democratici locali hanno preferito non fare alcun commento rispetto alla decisione del sindaco di Licata di azzerare la giunta, scelta che, ovviamente, va verso l’inclusione di altri partiti nella maggioranza di governo. Maggioranza che, almeno in consiglio comunale, finora Angelo Cambiano non ha avuto. Il sindaco ha potuto contare su poco meno della metà dei 30 consiglieri che siedono sugli scranni del Palazzo dell’Aquila. Aprendo ai partiti, invece, aumenterebbe subito i propri numeri, perlomeno nell’aula consiliare.
Così mercoledì sera Cambiano ha chiamato i suoi sei assessori e gli ha comunicato che la loro esperienza amministrativa era finita. Li ha ringraziati «per l’importante contributo dato in questi primi mesi di legislatura», e ha annunciato che era al lavoro per «una verifica politica utile al rilancio dell’azione amministrativa della giunta». Poi ha convocato la maggioranza ed ha confermato la scelta fatta. Il primo cittadino in carica ha fatto anche un bilancio delle iniziative fin qui condotte. Che vanno dalla riapertura dell’importante museo archeologico cittadino, chiuso da sette anni, ai tre milioni di euro spesi per la ristrutturazione diversi plessi scolastici. Cambiano ha rivendicato, inoltre «le scelte sulla raccolta dei rifiuti, in controtendenza rispetto al passato».
A questo punto non resta altro da fare che aspettare i prossimi giorni. Se l’intesa con il Pd sarà registrata, il partito di Renzi otterrà almeno un assessore in giunta.