Destinatario del provvedimento - per il valore complessivo di un milione e 800mila euro - del Tribunale di Agrigento è il 64enne Pasquale Antonio Cardella. Coinvolto nell'inchiesta Ouster, gli inquirenti lo considerano un interlocutore sul territorio per Cosa nostra. Sigilli anche a società in Toscana
Licata, sequestrate aziende e terreni a imprenditore Arrestato nel 2012, sarebbe riferimento per la mafia
La guardia di finanza ha sequestrato beni per oltre un milione e 800mila euro a Pasquale Antonio Cardella, 64enne di Licata. Il provvedimento è stato disposto dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento. I sigilli sono stati posti a sette aziende – specializzate nel trasporto di merci su strada e nella frantumazione delle pietre, con sedi anche a Prato, in Toscana – un villino e nove terreni.
Secondo gli inquirenti, Cardella, che è stato arrestato nel 2012 nell’inchiesta Ouster, sarebbe stato per anni il punto di riferimento di Cosa nostra nella città dell’Agrigentino. L’uomo è accusato di estorsione aggravata e di intestazione fittizia di beni. Il sequestro arriva mentre il processo è ancora in corso, per via della presunta pericolosità dell’uomo.