L'arresto del sindaco-avvocato angelo balsamo getta ombre sui carabinieri e sul consiglio comunale di licata
Licata, con l’arresto del Sindaco ombre sul comune agrigentino
L’ARRESTO DEL SINDACO-AVVOCATO ANGELO BALSAMO GETTA OMBRE SUI CARABINIERI E SUL CONSIGLIO COMUNALE DI LICATA
di Mauro Seminara
Con l’arresto del Sindaco di Licata, Angelo Balsamo, si apre uno scenario inquietante. L’arresto non riguarda la condotta di Balsamo in qualità di Sindaco ma di avvocato. Il Sindaco-avvocato, per inciso, avrebbe concordato una falsa testimonianza per un risarcimento relativo a un incidente stradale. Il procuratore capo di Agrigento Renato Di Natale, in conferenza stampa, ha definito l’episodio “una realtà triste che si scontra con quella che onesti avvocati rappresentano”.
Questo amaro quadretto di mala giustizia rappresenta però soltanto la cima di un iceberg. Quello che in realtà dovrebbe far riflettere, seriamente, sta nel contenuto di un’altra affermazione del Pm: “Lascio a voi (giornalisti) le considerazioni sul fatto che abbiano (i querelanti) preferito rivolgersi alla Polizia di Palma di Montechiaro invece che ai Carabinieri o alla Polizia di Licata. Certo è che Balsamo è una persona molto conosciuta e influente nel territorio licatese.”
Di Natale avrebbe quindi così alluso a legittimi motivi per cui sarebbe stata opportuna la diffidenza nei confronti delle forze dell’ordine presenti sul “territorio” del potente Sindaco. La direzione delle indagini che hanno poi condotto all’arresto di Angelo Balsamo è del vice questore aggiunto di Palma di Montechiaro Angelo Cavaleri e dai suoi agenti. Malgrado l’ordine di arresto sia stato firmato dal Gip sull’evidenza di prove certe che inchiodano Balsamo, alla redazione del quotidiano on line Agrigento Notizie è stato recapitato un comunicato stampa di solidarietà al Sindaco firmato dai capigruppo del consiglio comunale e con dedica “a nome personale” del presidente.
La vicenda dell’arresto di Balsamo e della donna che avrebbe dovuto prestare falsa testimonianza per 200 euro di compenso, tale Francesca Bonsignore, aveva da subito fatto emergere problemi di trasparenza e merito. Il Pm Salvatore Vella, a cui i carabinieri di Licata avevano di contro trasmesso un esposto di Balsamo per tentata estorsione a carico di persona coinvolta nella truffa, aveva dispensato questi dal prosieguo delle indagini perché già in corso d’opera dalla polizia. Pare che il luogotenente del nucleo operativo dei carabinieri di Licata, Salvatore Manuello, abbia comunque chiesto ad un maresciallo di scoprire il nome della persona che avrebbe effettuato la registrazione disattendendo così le disposizioni della Procura. Registrazione che Angelo Balsamo sapeva esistere e che, forse, avrebbe tentato di disinnescare o di usare diversamente e prima che arrivasse in certe mani. L’Avvocato Angelo Balsamo è comunque agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione in atti giudiziari, truffa e falsa testimonianza.