Dopo l’assalto allo sportello automatico delle Poste di viale Nitta, il quartiere Librino a Catania resta senza ufficio postale per un tempo indefinito. «Oltre 40mila cittadini privati di un servizio essenziale», sottolineano dal comitato Librino attivo facendo appello a Poste Italiane di «mettere in funzione il camper mobile».
Lunedì scorso, il 55enne Filippo Campisi (proveniente da Belpasso e già conosciuto alle forze dell’ordine) ha tentato di portare via il bancomat con un escavatore sventrando l’edificio con una enorme voragine nel muro. L’uomo è stato bloccato dai carabinieri, durante la stessa notte mentre era ancora a bordo del mezzo con la cassaforte del bancomat nella pala, grazie alle numerose segnalazioni dei residenti.
Adesso, il grande quartiere della periferia sud di Catania è rimasto senza ufficio postale e non si sa per quanto la situazione resterà così. «Un quartiere così esteso e popoloso, con almeno 40mila residenti, e stime di almeno il doppio di abitanti effettivi, non può restare senza un servizio fondamentale», dicono dal Comitato che ha fatto richiesta del servizio mobile fino al ripristino dei locali. «Per moltissimi residenti a Librino i servizi bancari offerti da Poste italiane sono anche gli unici per accedere ai propri risparmi», fanno notare.
«In queste ore di smarrimento per moltissimi utenti che, ignari della chiusura, si recano all’ufficio con una intera facciata divelta, l’alternativa è quello di via Zia Lisa, impossibile da raggiungere senza un mezzo di trasporto, e che è già saturo». Stando a quanto riportano dal Comitato, «le lunghe attese hanno spesso portato all’esasperazione di molti utenti con scontri, anche fisici – si legge in una nota sindacale di Fnc Ugl – che hanno coinvolto il personale costretto a una mole di lavoro immane».
Una situazione che, al di là dell’emergenza, mette in risalto la necessità di un potenziamento del servizio con l’aggiunta almeno di un secondo ufficio postale a Librino. «Nell’attesa – concludono da Librino attivo – rivolgiamo fiduciosi il nostro appello a Poste Italiane per mettere in funzione quella che a noi sembra l’unica alternativa reale e rapida per affrontare l’emergenza».
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