Fino a giovedì la libreria Prampolini ospita Artist’s books and prototypes, mettendo insieme lavori di studenti dell’Accademia di Belle arti e opere di artisti storicizzati. «Una trovata che rimanda a un sapere che non si trasmette dall’alto», dice Luigi Calabrese, coordinatore delle attività culturali della libreria più antica di Sicilia
Libri d’artista in mostra a Catania Duetto tra studenti e grandi nomi
Ce n’è uno che si srotola come un antico volume in papiro, ma è stampato su carta fotografica e ha una copertina d’acciaio. Sta bene in una libreria antiquaria, anche se racconta di connessioni impossibili e di finestre facebook da richiudere all’infinito. Divide il tavolo con un libro di Damien Hirst, artista britannico attratto dalla malattia in tutte le sue salse. È a sua volta un libro d’artista, opera di un giovane dell’Accademia di Belle arti di Catania, e fino a giovedì si trova esposto alla libreria Prampolini, assieme ai lavori di alcuni colleghi e ai libri di altri artisti famosi. La mostra Artist’s books and prototypes è fatta di «duetti»: parola scelta da Anna Guillot – docente del corso di Progettazione artistica per l’impresa e curatrice dell’esposizione – per indicare quest’operazione, attraverso cui gli studenti dell’Accademia intavolano le loro creazioni facendole dialogare con gli artisti più illustri del genere, dal futurista Depero e dal suo Libro macchina imbullonato, a Andy Warhol e ai suoi Red books.
Una trovata democratica, che «in qualche modo ricorda le interviste impossibili della famosa trasmissione radiofonica e rimanda a un sapere che non si trasmette dall’alto al basso». A dirlo è Luigi Calabrese, socio e coordinatore delle attività culturali della libreria fondata nel 1894, la più antica della Sicilia: «L’unica che, nonostante le difficoltà, sia riuscita a non chiudere mai», informa. Una libreria antiquaria, e dunque orientata alla conservazione e al passato, ma che in questo caso si apre al futuro e alla multimedialità, nuova frontiera del libro d’artista: alla carta, infatti, si affiancano in molti casi suoni e immagini in movimento su supporti digitali, e così «i libri d’artista realizzati dai ragazzi spesso si trasformano in vere e proprie installazioni», come fa notare Giuseppe Mendolia Calella, cultore della materia presso l’Accademia catanese.
«Gli studenti hanno stampato i loro lavori in proprio – spiega. – Si tratta di prototipi da proporre alle case editrici. I libri degli artisti storicizzati, invece, provengono dal Koobookarchive, un archivio e, insieme, un laboratorio di sperimentazione con sede a Catania, in cui si conservano libri d’artista e libri oggetto». La distinzione fra gli ultimi due è riconducibile al fatto che i libri oggetto sono pezzi artistici unici. Al contrario, i libri d’artista sono prodotti in serie, che arrivano a grandi tirature se editati: «il libro d’artista nasce con il futurismo – continua Mendolia – e si caratterizza per essere democratico: più reperibile e anche economico. Un libro illeggibile di Bruno Munari (artista e designer milanese, ndr) è acquistabile al costo di 4 euro».
Democratico significa anche che tutti sono in grado di leggere un libro d’artista? Secondo Calabrese, la risposta è affermativa «se per lettura intendiamo la percezione dell’oggetto: la possibilità di vederlo, toccarlo, annusarlo». A suo avviso, «la misura di questa democraticità risiede nei pre-libri di Munari, che sono libri d’artista per bambini»: pensati, cioè, per coloro che non posseggono ancora neanche la parola.