La carovana della legalità contro tutte le mafie. E' questo il nome della piccola tribù di volontari, musicisti, tecnici, fotografi e videoperatori amatoriali che sta girando il paese allestendo tende e palchi sui terreni confiscati ai boss. In questo video, i momenti più suggestivi della serata organizzata dal Libera su un terreno confiscato alla mafia- Ciccio al concerto sulla Vanda
Liberamente in Libera Terra
Modena City Ramblers e Libera. Una coppia fresca fresca di matrimonio, di quelli popolari celebrati in strada. Anzi nelle contrade in giro per l’Italia. In quei territori dove un tempo i banchetti erano quelli delle famiglie malavitose e ora invece sono quelli, strabordanti di roba, delle associazioni di volontariato, delle produzioni agricole e vinicole locali.
Mafia e Antimafia invece sono una coppia il cui legame è solo l’ odio. Profondo. L’antimafia odia la mafia. Deve odiarla. I Modena City Ramblers odiano la mafia. Libera, l’associazione di Don Ciotti, odia la mafia, così come la odiano tutti quelli che giovedì 7 maggio si sono ritrovati numerosi nei terreni di contrada Casa Bianca, confiscati a cosa nostra, a saltare, cantare, gridare o anche solo a manifestare con la propria presenza contro tutte le mafie del nostro paese.
La carovana è sinonimo di viaggio, e quello dei ragazzi di Libera è un viaggio lungo l’Italia, da nord a sud, da est a ovest, per ricordare a tutti che la criminalità organizzata non è un problema esclusivo di quattro regioni del meridione. Ad accompagnarli in questo itinerario nomade un gruppo che sembra essere nato per viaggiare e per macinare chilometro dopo chilometro, palco dopo palco “lungo la strada” che da Foligno li ha visti partire il 25 aprile, per arrivare a Cinisi il 9 maggio.
Quale migliore occasione, tra l’altro, per portare in giro il nuovo cd che non a caso si intitola “Onda Libera” e che prevede anche una traccia dedicata a questo particolare tour?
Si parte il giorno della festa della liberazione, si conclude nel giorno del trentunesimo anniversario dell’assassinio di Peppino Impastato.
Non si può prescindere dal ricordo di chi morì combattendo in prima linea ogni forma di portere criminale organizzato.