L’ex mattatoio diventa ambulatorio veterinario Curerà cani e gatti operati o vittime di incidenti

Le cure veterinarie post operatorie e quelle necessarie a cani e gatti randagi vittime degli incidenti o in seguito al presentarsi di malattie saranno rese anche, in via transitoria, all’ex mattatoio comunale. Lo stabilisce un’ordinanza del sindaco, che ha ratificato la proposta del dirigente Capo area Gabriele Marchese, che a sua volta aveva già avuto l’ok dell’assessore all’Ambiente Sergio Marino. Come si legge nell’atto, sono state «poste in essere tutte le attività necessarie ad attrezzare e rendere operativo l’ambulatorio veterinario per le terapie presso i locali dell’ex mattatoio comunale».

Il provvedimento si è reso necessario per fare fronte alla situazione straordinaria riguardante la gestione di questi animali negli ultimi mesi. In questo periodo, infatti, devono essere realizzati i lavori nei locali di piazza Tiro a Segno. Il 27 luglio scorso è stato effettuato un sopralluogo congiunto del personale del Comune di Palermo e di quello dell’Asp nei locali dell’ex mattatoio per individuare le misure da adottare per fare fronte alle criticità gestionali in seguito alla rimodulazione strutturale necessaria, appunto, a causa del lavori di ristrutturazione del rifugio sanitario. Una delle misure individuate per evitare stress di trasferimenti ai cani e ai gatti randagi vittime di incidenti o che dovevano affrontare la degenza post operatoria era stata quella di individuare uno spazio in via del Macello da adibire ad ambulatorio veterinario per le terapie, in aggiunta alla sala chirurgica e alla sala medica di via del Tiro a Segno. In particolare, la stanza individuata è quella adiacente a quella destinata a ufficio del personale, che sarà predisposta con gli arredi indispensabili e le attrezzature necessarie alla gestione delle schede cliniche degli animali.

Proprio per consentire che vengano svolti i lavori di ristrutturazione della struttura di piazza Tiro a Segno, circa un anno fa il sindaco aveva autorizzato l’esercizio delle attività di competenza della struttura in altre sedi, come per esempio le attività relative all’anagrafe canina e all’identificazione di cani di proprietà, e quelle di sterilizzazione, per evitare la diffusione del fenomeno del randagismo.

Nei mesi scorsi i lavori di ristrutturazione del canile municipale erano stati al centro di polemiche a causa del trasferimento dei cani presenti nella struttura. Il clima di tensione era diventato incandescente a tal punto che il sindaco Leoluca Orlando aveva chiesto al prefetto di Palermo di convocare un tavolo con la Regione e il Comune al fine di permettere i necessari chiarimenti sulle operazioni di svuotamento. 


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