Il plico è stato trovato da un dipendente nella sede della società partecipata della Provincia. Destinatario? Il vertice, Adolfo Messina. «Ho cercato di adottare dei provvedimenti consoni allo stato in cui versa l'ente», afferma lui. L'azienda è «in condizioni penose»
Lettera con proiettili al presidente Messina «Alla Pubbliservizi ho trovato privilegi a iosa»
Una busta con dentro quattro proiettili e un foglio con messaggio: «Messina, stai veramente rompendo i coglioni. Continua e sei morto». Destinatario dell’inquietante plico Adolfo Messina, da circa un mese presidente della società partecipata dell’ormai ex Provincia di Catania Pubbliservizi. La busta è stata trovata nella sede dell’ente, all’interno del centro fieristico Le Ciminiere. A trovarla, alle 12.45 circa, «un addetto alla segreteria, era nella plafoniera rotta dell’ascensore», racconta Messina. «L’abbiamo aperta e i proiettili sono caduti sulla scrivania. Abbiamo chiamato i carabinieri che l’hanno sequestrata».
Secondo Messina, il messaggio è stato inviato «o per l’attività di giornalista (Messina dirige il giornale online Qt-Sicilia, ndr) o per il mio lavoro per la Pubbliservizi. Ma visto il luogo in cui hanno fatto arrivare il messaggio, direi che ha a che fare con la Pubbliservizi», analizza. L’ente viene definito dal neo presidente in «condizioni penose. Ho cercato di adottare dei provvedimenti consoni allo stato in cui versa», sottolinea. «Ho trovato privilegi a iosa». Tanto che, precisa, dal suo insediamento ha «avviato una collaborazione con il comando provinciale dei carabinieri per denunciare tutto».
Il presidente della Pubbliservizi è considerato vicino all’ex sindaco di Bronte Pino Firrarello ed è stato anche consulente dell’ex governatore siciliano Raffaele Lombardo. Messina è stato intercettato nell’ambito dell’inchiesta a carico dell’ex assessore di Paternò Carmelo Frisenna. Arrestato nel 2008, accusato di legami con il clan Santapaola, Frisenna è stato condannato con rito abbreviato a cinque anni di carcere per associazione mafiosa. Pochi giorni fa, dalle pagine del Corriere della sera il giornalista Gian Antonio Stella aveva ripercorso la sua storia, sollevando perplessità sulla nomina di Adolfo Messina a capo dell’ente disposta dal presidente della Regione Rosario Crocetta.