Squilli di trombe e rulli di tamburo: l`etna sarà proclamata in giugno patrimonio dell`unesco a phnom penh, in cambogia, in occasione della 37a sessione del comitato del patrimonio mondiale, alla presenza dei rappresentanti di oltre 180 paesi.
L’Etna patrimonio dell’Unesco. E chi se ne frega?
Squilli di trombe e rulli di tamburo: l`Etna sarà proclamata in giugno patrimonio dell`Unesco a Phnom Penh, in Cambogia, in occasione della 37a sessione del Comitato del patrimonio mondiale, alla presenza dei rappresentanti di oltre 180 Paesi.
Verrebbe da dire: e chi se ne frega? Non perché non amiamo l’Etna, al contrario. Ne siamo fieri. Ma, perché, in Sicilia, il glorioso riconoscimento non serve a nulla.
Come dimostra il caso della Valle dei Templi. Proprio alle sue spalle è stato autorizzato un enorme rigassificatore. L’Unesco, che pure vanta questa area archeologica, tra le più belle al mondo, nel suo Patrimonio, non ha avuto nulla da ridire. Neanche nei Paesi più ‘incivili’ un tale impianto, un enorme contenitore di gas liquido, ad alto rischio di incidenti, verrebbe autorizzato alle spalle dei Templi greci, fiore all’occhiello dell’intera umanità-
Eppure in Sicilia è successo. Con il silenzio assenso dell’Unesco. Quindi, cosa mai può significare che l’Etna entra a fare parte della sua World heritage list? Che verra’ protetta? Non proprio, a quanto pare.
“E` un traguardo significativo per l`Italia – commenta il ministro dell`Ambiente Andrea Orlando. Il riconoscimento Unesco, come è già avvenuto recentemente con le Dolomiti, è un`opportunità per il nostro Paese per coniugare la tutela dell`ambiente con la valorizzazione del territorio, investendo così nello sviluppo sostenibile, la strada che dobbiamo percorrere”. Se lo dice lui…
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sono già.