Lentini, inchiesta sulla morte di una neonata Madre con perdite di sangue, mai ricoverata

Per quattro volte nell’ultimo mese di gravidanza si è recata in ospedale, con dolori all’addome e perdite di sangue. L’ultima richiesta di aiuto, il giorno prima di partorire. Ma alle visite nell’ospedale di Lentini, in provincia di Siracusa, non è mai seguito un ricovero. Al momento del parto, avvenuto con un cesareo urgente, le condizioni della neonata sembrano subito molto serie, tanto da rendere necessario lo spostamento nell’unità intensiva neonatale del Garibaldi di Catania. Dopo dieci giorni di agonia, per la piccola Mirea non c’è stato più nulla da fare. La neonata è morta lo scorso martedì, oggi pomeriggio si svolgeranno i funerali nella cittadina lentinese. I genitori hanno sporto denuncia e la magistratura ha aperto un fascicolo. 

«È una brutta storia», sospira Santi Terranova, legale della coppia. I due – 29 anni la donna, 31 il compagno – attendevano la nascita della loro primogenita. La ragazza, alla prima gravidanza, «aveva subito delle perdite ematiche già da un mese prima. Una serie di sintomi minimizzati, sottovalutati, ma che potevano già far pensare ad altre patologie». Quello di Lentini è un caso che arriva dopo due simili che, in diverse misure, hanno scosso l’opinione pubblica. A Catania la morte di Nicolela bambina morta su un’ambulanza in viaggio per Ragusa perché non c’era posto per lei nelle Utin del Catanese. Qualche giorno dopo, la vicenda di Mattia, ricoverato negli ospedali di Bronte, Siracusa e Messina

La mattina di domenica 22 marzo la 29enne si reca ancora una volta in ospedale, ma anche in questo caso viene rimandata a casa. «Mancavano tre giorni al compimento dei nove mesi, tutto avrebbe dovuto suggerire un monitoraggio più serrato», sottolinea Terranova. Nella notte tra il 22 e il 23 marzo il nuovo malore e la corsa verso la struttura di Lentini. «È stato effettuato il cesareo d’urgenza – racconta l’avvocato – Si era verificata la rottura della placenta. La bambina nasce viva, ma viene riscontrata subito una gravissima ipossia (carenza di ossigeno, ndr), con complicazioni a livello neurologico». Si decide subito di portare la neonata nel centro etneo, ma i danni subiti da Mirea «avevano compromesso le sue funzionalità».   

L’autopsia sul corpo della piccola è già stata effettuata, «ma più importante sarà effettuare la consulenza ginecologica». Del caso è incaricato il pubblico ministero Salvatore Grillo, che ha già disposto il sequestro delle cartelle cliniche. «Per ora non ci sono indagati – conclude Santi Terranova – anche se il pm ha già individuato i possibili profili di responsabilità. Gli avvisi di garanzia saranno emessi dopo la nomina dei consulenti». 


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Nell'ultimo mese di gravidanza si è recata quattro volte nella struttura del Siracusano, senza mai essere trattenuta. Al momento del parto, un cesareo d'urgenza, le condizioni della piccola sembravano già gravissime. Dieci giorni dopo, per lei non c'è stato più nulla da fare. Il legale dei genitori: «Serviva un monitoraggio più serrato»

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