Si è svolto nella Fattoria della Legalità, sorta in contrada Cuccumella, in un luogo a pochi chilometri dal centro siracusano dove in passato si svolgevano i summit di Cosa nostra. A partecipare ventisei bambini delle scuole elementari, con laboratori multidisciplinari ma con ferma l'impronta della legalità
Lentini, campo estivo sul terreno confiscato «Risposta ai clan mafiosi arriva dalla cultura»
Ventisei alunni di quinta elementare accompagnati da tre docenti. Sono stati loro i protagonisti del primo campo estivo organizzato alla Fattoria della Legalità sui terreni confiscati alla mafia in contrada Cuccumella, pochi chilometri a nord di Lentini.
Impegnati in laboratori di cucina, fotografia e teatro, gli alunni del IV Istituto comprensivo Guglielmo Marconi hanno potuto sperimentare i temi della legalità e della cittadinanza attiva in un luogo simbolo dell’antimafia, dato in gestione, dallo scorso maggio, alla cooperativa sociale Beppe Montana Libera Terra. «Quando si creano percorsi virtuosi alla fine si raccolgono buoni frutti – racconta a Meridionews, l’amministratore delegato della cooperativa Alfio Curcio –. Questo primo campo di impegno qui a Cuccumella, infatti, ha avuto come destinatari proprio i bambini di una scuola che si è battuta molto per la valorizzazione di questi terreni confiscati attraverso la dirigente scolastica Mariella Cristiano e soprattutto il professore Armando Rossitto, il cui impegno è stato indispensabile».
Là dove prima si facevano summit di mafia e si pianificano crimini e violenze, adesso si organizzano percorsi di legalità e di giustizia. «Le attività ludico-ricreative hanno permesso di veicolare ai bambini – ha spiegato Donatella Treccarichi, una delle docenti accompagnatrici – messaggi di educazione alla cittadinanza e al rispetto delle regole che hanno potuto praticare sulla loro pelle».
In particolare, per tutta la settimana, i bambini sono stati coinvolti nel laboratorio teatrale, guidato dalla compagnia Area Teatro dei fratelli Alessio e Ivano Di Modica, e hanno imparato a costruire e manipolare pupazzi, burattini e maschere per lo spettacolo finale Arance a mare, una rappresentazione mitologica dell’origine delle arance in terra di Sicilia.
«Collegare due elementi tipici della nostra isola, le arance e il mare, per creare memoria e stimolare cittadinanza attiva». Così i fratelli Di Modica, da anni impegnati in spettacoli e laboratori anche nelle scuole sui temi della legalità e dei diritti civili legati alla memoria storica dei luoghi, hanno spiegato la scelta di fare mettere in opera proprio questo loro spettacolo ai giovanissimi ospiti del campo sul bene confiscato. «La risposta ai clan che hanno dominato questi territori arriva dalla cultura e dal tessuto sociale che questi mestieri rappresentavano e che, attraverso la narrazione teatrale, si fanno memoria attiva».
Le attività in contrada Cuccumella proseguono con un altro campo di impegno al quale partecipano 15 studenti di Giurisprudenza, Scienze politiche ed Economia dell’Università Luiss di Roma che «potranno ritrovare anche parte delle tematiche che hanno affrontato durante il loro percorso di studi – ha spiegato Alfio Curcio della cooperativa Beppe Montana – e approfondirle tramite le lezioni tematiche, tenute da professori della facoltà di Scienze politiche dell’Università di Catania, relative soprattutto al contrasto delle mafie a livello internazionale». Previsti anche un campo organizzato dal gruppo del coordinamento dell’associazione Libera di Biella che rientra nell’iniziativa nazionale EstateLiberi.