Neanche le elezioni regionali dellottobre 2012 hanno scalfito la continuita politica e amministrativa tra il governo lombardo e quello di crocetta nella formazione professionale. A farla da padrone sempre e solamente il pd.
LEcap di Caltanissetta ancora al palo
NEANCHE LE ELEZIONI REGIONALI DELLOTTOBRE 2012 HANNO SCALFITO LA CONTINUITA POLITICA E AMMINISTRATIVA TRA IL GOVERNO LOMBARDO E QUELLO DI CROCETTA NELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE. A FARLA DA PADRONE SEMPRE E SOLAMENTE IL PD.
E davvero singolare la storia dellEcap di Caltanissetta, ente di formazione che dal 2012 è tenuto a bagnomaria da un Governo regionale totalmente incapace di gestire il superfluo, immaginiamoci lordinario e peggio ancora lemergenza.
LEcap di Caltanissetta, dopo le assurde vicissitudini che lhanno visto protagonista, suo malgrado, di una esclusione dallofferta formativa in sede di valutazione delle progettualità finanziate dallAvviso 20/2011, oggi si ritrova nel limbo pur avendo incassato lok alla ripresa dellattività dalla magistratura amministrativa, costretto ad ingoiare bocconi amari nellindifferenza generale.
Ricostruiamo la storia.
E lo facciamo ripercorrendo il racconto dei fatti con laiuto del coordinatore provinciale del sindacato autonomo Cobas formazione professionale Alberto Zagarella che in una nota, inviata anche al nostro giornale, è tornato a richiamare lattenzione del presidente della Regione Rosario Crocetta, dellassessore Nelli Scilabra ed della dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale al ramo, sulla vicenda nissena che tiene ancora col fiato sospeso lente, sessanta lavoratori e circa duecento allievi tutti in attesa del via libera per lavvio delle attività formative.
In questo momento, come ha riferito Zagarella, il decreto di finanziamento, a valere sulla prima annualità del citato Avviso 20 di circa un milione e 400 mila euro, giace dalla metà del febbraio scorso sulla scrivania della Corte dei Conti in attesa del visto di controllo.
E strana la storia dellEcap, dicevamo, che è simile a quella di altri tre enti della provincia di Caltanissetta tutti destinatari di chiacchierati provvedimenti di esclusione in sede di valutazione di progetti formativi relativi allAvviso 20. Protagonista della decisione lallora dirigente generale Ludovico Albert.
Ricordiamo, per averlo scritto dalle pagine di questo giornale ripetutamente, come il super tecnico mandato dal Piemonte in Sicilia dal PD per rivoluzionare la Formazione più volte, allepoca dei fatti, si sarebbe compiaciuto del fatto che la sua creatura, lAvviso 20/2011 per lappunto, sarebbe stata concepita in maniera infallibile al punto da non poter essere scalfita da nessun ricorso amministrativo.
La storia, però, non gli ha dato ragione perché tanti sono i ricorsi andati a buon fine che restituirebbero a taluni enti formativi la legittimazione a riprendere lattività.
Tornando al racconto sulla vicenda che ha messo in ginocchio lEcap di Caltanissetta, dopo lesclusione in sede di presentazione della documentazione cartacea è iniziato un vero e proprio calvario che ha portato lente a ricorrere alla magistratura amministrativa di primo e secondo grado. Quindi dopo il Tribunale amministrativo regionale e la decisione favorevole per lEcap del Consiglio di giustizia amministrativa (Cga) che ha avuto una gestazione di circa due anni, finalmente il provvedimento della dottoressa Corsello di finanziamento di circa un milione e 400 mila euro per nove mila e 300 ore formative da erogare nella città di Caltanissetta. Attività formativa che dovrebbe essere avviata solamente dopo che lEcap avrà incassato il visto positivo da parte dei magistrati contabili.
Quali i danni provocati dalla visione miope dellamministrazione regionale precedente?
La mancata erogazione di migliaia di ore formative a Caltanissetta e provincia da parte di Ecap, Enaip, Irfap e Geo Informatica, il calvario di circa duecento lavoratori e lattesa di circa un migliaio di allievi impossibilitati ad usufruire dellofferta formativa sul territorio.
I lavoratori dellEcap per esempio, nel periodo di attesa hanno dovuto subire la riduzione del proprio stipendio avendo usufruito, fortunatamente, ed anche qui si fa per dire, della Cassa integrazione guadagni in deroga per diversi mesi. Somme maturate ma mai riscosse, almeno fino ad oggi.
E non è mica finita.
È lo stesso coordinatore provinciale di Caltanissetta del Cobas formazione professionale che ha rilevato come stranamente non si sappia più nulla del mini bando, conosciuto come Avviso n.5/2012 finanziato con circa tre milioni di euro, che avrebbe dovuto restituire il maltolto ai richiamati quattro enti formativi.
Aggiungiamo, le risorse vincolate per finanziare le attività formative di Ecap, Enaip, Irfap e Geo Informatica che fine hanno fatto? Sono state distolte per altri fini? Uno dei tanti misteri che gettano ombre sulloperato sia del precedente Governo regionale che di quello attuale.
Ed allora cosa sarebbe cambiato dopo le elezione regionale del 28 ottobre 2012?
Poco, anzi nulla, almeno a guardare quanto ad oggi accaduto nella Formazione professionale in Provincia di Caltanissetta.
Avevamo lasciato il ricordo di un territorio soggetto al siluramento di quattro enti formativi, Ecap, Enaip, Irfap e Geo Informatica, cacciati dallAvviso 20/2011 nel 2012 per opera del Governo regionale del famigerato trio LAC. Oggi gli stessi enti continuano a restare fuori dal panorama dellofferta formativa, nonostante per alcuni (Ecap ed Enaip) sia già arrivato il riconoscimento della magistratura amminstrativa.
Ed allora lasciatecelo dire, il tutto succede in perfetta continuità tra passato e presente. Una diabolica sintonia politico-amministrativa tra il precedente Governo regionale dellex presidente Raffaele Lombardo, dellassessore alla Formazione professionale Mario Centorrino e del dirigente generale Ludovico Albert e quello attuale del governatore Rosario Crocetta, dellassessore al ramo Nelli Scilabra e del vertice amministrativo Anna Rosa Corsello. Quale lelemento coagulante? Il PD che cera prima e cè adesso. Dove? Al governo della formazione professionale in Sicilia!
E per comprendere appieno gli indiscutibili limiti operativi dellattuale amministrazione regionale guidata dalla sempre più discussa dottoressa Corsello, Zagarella ci ha riferito del fallimentare utilizzo del Fondo di garanzia, strumento di tutela dei lavoratori e disciplinato dallarticolo 132, comma 2 della legge regionale n.4 del 16 aprile 2003 come modificata dalla successiva legge regionale n.10 del 7 giugno 2011.
La legge 10/2011 prevede il ricorso al Fondo di garanzia come intervento integrativo alla Cassa integrazione guadagni in deroga (Cigd). Per chiarire, al sessanta per cento a carico dellInps della quota di indennità Cigd, la Regione siciliana interviene aggiungendo il venti per cento. Secondo quanto ha riferito lesponente sindacale, nel 2012 lamministrazione regionale ha erogato solamente il sette per cento come quota ad integrazione della Cigd erogata ai lavoratori della Formazione professionale aventi diritto. E del rimanente tredici per cento cosa ne avrebbe fatto lassessorato regionale alla formazione professionale? Sono in tanti a chiederselo, ma come al solito bocche cucite al dipartimento regionale della Formazione.