Lino Leanza, parlamentare dellArs, numero due dellMpa, ha incontrato ieri una folla da stadio di simpatizzanti nel grande anfiteatro delle Ciminiere di Catania. Il palco era attrezzato con due maxi schermi ed un logo in rosso con la scritta Articolo quattro che fa riferimento allart. 4 della Costituzione che definisce il diritto al lavoro.
Erano anche presenti circa 300 amministratori locali provenienti da tutta la Sicilia e lOn.le Cappadonna. Non si è fatto vedere il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e sembra che neanche gli amici a lui vicini abbiano partecipato alla convention.
La prima cosa che è venuta in mente ai più, guardando la grande partecipazione di ieri, è stato linevitabile confronto con lultima manifestazione indetta dal presidente Lombardo al Palaghiaccio di Catania la scorsa lestate. In quelloccasione – cosa questa che non poteva sfuggire agli osservatori – di gente ce nera veramente poca. Invece, ieri, come abbiamo già accennato, le Ciminiere traboccavano di gente, sempre attenta alle dichiarazioni di Leanza e pronta, con entusiastici battimani, a sottolineare tutti i passaggi del discorso.
Leanza ha esordito con lapprezzamento al governo Monti che accetta con fede, ma si lamenta del fatto che i 18 ministri sono tutti del Nord Italia: Meno male -ha precisato – che cè lex Prefetto, Anna Maria Cancellieri, apprezzata per il lavoro svolto a Catania.
Secondo Leanza, il governo Monti rappresenta unopportunità per i deputati, soprattutto per quelli siciliani, che dovrebbero sentirsi liberi e senza vincoli, votando finalmente i provvedimenti che riguardano la nostra Isola. In ogni caso, il nuovo esecutivo nazionane ha già fatto qualcosa per la Sicilia: ha sbloccato gli 800 milioni di euro per Giampilieri e ha chiuso positivamente la vertenza Fiat.
Leanza ha auspicato il ritorno ai grandi temi accantonati: fiscalità di vantaggio, dotazioni infrastrutturali, Politecnico del Mediterraneo e Ponte sullo Stretto. E ha definito macelleria sociale lintervento del governo Berlusconi sulla scuola che ha mandato a casa, in nome del merito e del risparmio, 100 mila lavoratori, costringendoli alla povertà. “Ormai, ha affermato Leanza, alla mensa della Caritas si presentano dipendenti pubblici monoreddito”.
Quando ha cominciato a parlare del governo regionale lo ha fatto in punta di piedi. Non ha evidenziato attriti con il presidente Lombardo. Lo ha citato poche volte, ma le parole, il tono e gli applausi al punto giusto, sono stati eloquenti. Ricorrono spesso: eravamo, facevamo, non siamo soddisfatti, torniamo al progetto del 2005. Tutti hanno compreso che lOn.le Leanza non è affatto contento delloperato di Lombardo e della sua giunta.
Cè lesigenza di capire dove andare, E possibile che si parla sempre di alleanze anche quando la casa sta bruciando? Dove sta la bella politica? Decidiamoci a fare le alleanze e andiamo avanti, ha detto Leanza. Che poi ha aggiunto: Occorre unatto di coraggio e attivare un piano per loccupazione, un piano per lo sviluppo ed un piano per linclusione sociale
Leanza ha sottolineato limportanza di attenersi alle regole e di creare le condizioni per combattere la mafia sottraendole la manovalanza. E ha presentato la sua fondazione dal nome Articolo quattro, che sarà in rete, a disposizione di tutti, per permettere di approfondire le idee legate al lavoro.
Nellambito della Fondazione ci saranno incontri bisettimanali. Da questo nuovo strumento dovranno venire fuori idee che si dovranno tradurre in proposte e progetti di legge.
Leanza ha concluso citando due frasi celebri: Un giorno questa terra sarà bellissima di Paolo Borsellino e Se ognuno di noi fa qualcosa, insieme possiamo fare molto” di padre Pino Puglisi.
Discorso applauditissimo, abbiamo detto. Se lavesse ascoltato una persona non siciliana avrebbe pensato che lOn.le Leanza fa parte dellopposizione al governo regionale. Che sia un ultimatum a Lombardo?
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