Da circa un anno la produzione di queste telline uniche nel Meridione è ripresa grazie al decreto dell'assessorato regionale che ha dichiarato lo specchio d'acqua messinese non più inquinato. Adesso anche il prestigioso canale ha posto l'attenzione su questa specialità e l'11 luglio sarà sul posto con una troupe
Le vongole di Ganzirri sul National Geographic Secondo gli esperti un tesoro sin dall’antichità
Le vongole di Ganzirri hanno attirato l’attenzione del National Geographic. A tal punto che il prossimo 11 luglio una troupe di una quindicina di tecnici fotografi e giornalisti sarà a Messina per realizzare uno speciale sui banchi naturali di vongole autoctone del lago, considerate un autentico tesoro. A comunicarlo è Salvatore Ruello, presidente della cooperativa Lago grande Ganzirri, che per anni si è battuta per il ritorno delle vongole. E a meno di un anno dall’inizio della produzione e dall’attuazione di quel decreto che ha restituito dignità all’antico specchio d’acqua, si iniziano a raccogliere i frutti.
Il primo luglio dello scorso anno l’assessorato regionale alla Salute ha emesso il decreto di classificazione delle acque, dichiarandole non più inquinate e consentendo alla cooperativa di produrre vongole. «Quelle vongole veraci sono considerate un tesoro dagli esperti – spiega Ruello – e uniche del Meridione d’Italia. Dopo trent’anni, i gustosi mitili sono tornati lì dove hanno rappresentato, sin dall’antichità, una fonte di reddito e di ricchezza».
La cooperativa Lago Grande di Ganzirri, composta da 80 soci, 30 dei quali attivi molluschicultori, dallo scorso è così tornata a produrre le vongole solo negli spazi espressamente indicati dall’assessorato regionale. A regime è prevista una produzione minima di dieci quintali di vongole al giorno e l’occupazione di 30 persone. «Si tratta di una particolare coltivazione che avviene su banchi naturali – prosegue Ruello- La molluschicultura praticata nei laghi di Ganzirri e di Faro fa parte della tradizioni dei piccolo borghi marinari». E affonda le sue radici nella storia.
Secondo Plinio, i laghi di Messina sono nati dopo il forte terremoto che separò la Sicilia dall’Italia. Oggi con il termine generico di molluschicultura si indicano due distinte attività della mitilicultura: la coltivazione del Gallo provincialis (volgarmente chiamato cozza) e la tellinicultura, la coltivazione delle telline o vongole, per i messinesi cocciole, e delle quali esistono nei laghi quattro specie principali. Adesso diventeranno internazionali.
«L’11 luglio saremo presenti e assisteremo ai lavori della troupe. Per noi è una soddisfazione vedere le nostre vongole fotografate per il National Geographic. Non saprei come abbiano fatto a scoprirlo, ma credo che in parte il merito sia degli studi condotti dalla sezione di Biologia Marina nell’università di Messina guidata dal professor Antonino Manganaro e approfonditi dal professor Salvatore Giacobbe e dal ricercatore Gioele Capillo». Le vongole di Messina saranno cosi conosciute anche oltreoceano e tutti sapranno «che solo qui, nei nostri laghi, si creano le condizioni ottimali per la loro produzione».