Grazie agli sforzi della fondazione che le cura e nonostante il menefreghismo delle istituzioni
Le Orestiadi si fanno, anche senza la Regione
GRAZIE AGLI SFORZI DELLA FONDAZIONE CHE LE CURA E NONOSTANTE IL MENEFREGHISMO DELLE ISTITUZIONI
La XXXIII edizione del festival delle Orestiadi in programma dal 18 luglio in poi si fara’, grazie allo sforzo dei lavoratori dell’omonima Fondazione e degli artisti coinvolti. Ad annunciarlo e’ il direttore artistico delle Orestiadi, Claudio Collova’. E questo nonostante i tagli inspiegabili della Regione Siciliana e l’indifferenza delle stesse istituzioni regionali.
“Questo – sottolinea Collova’ – nonostante la Regione abbia negato alla Fondazione Orestiadi cio’ che per legge le spettava, ma grazie al sostegno degli artisti coinvolti nel programma: Maddalena Crippa, Giuseppe Cederna, Moni Ovadia, Gioele Dix, la compagnia Laminarie e il progetto Odisseo di Sergio Maifredi, per citarne alcuni, e all’impegno dei lavoratori della Fondazione che con il loro sacrificio stanno in questo momento assicurando la bellissima riuscita del festival “Orestiadi nel segno del contemporaneo”, in corso in queste settimane: una rassegna importante con 35 spettacoli di danza, musica, circo e teatro, interamente finanziata dall’Europa. E quindi siamo virtuosi anche in questo”.
“Realizzare la XXXIII edizione delle Orestiadi di Gibellina – prosegue il direttore artistico – significa credere in noi stessi, che lavoriamo con passione e dolore allo stesso tempo. Significa rispettare i contratti con gli artisti e continuare a vivere il nostro lavoro nel modo piu’ etico possibile. La fiducia in chi dovrebbe tutelare, proteggere, investire nelle istituzioni culturali piu’ significative dell’Isola e’ decisamente sospesa, se e quando arrivera’ sara’ davvero tardi. Sentiamo troppa indifferenza e ignoranza. Molti di quelli che contribuiscono a spegnere lo spettacolo e la cultura in Sicilia non conoscono Gibellina e la nostra attivita’. Semplicemente non vengono e non vedono, non imparano a vedere. Ne hanno sentito parlare, ne sono certo, e spesso usano il nome delle Orestiadi senza conoscere realmente la ricchezza di questo luogo e la sua potenzialita’.
FONTE: ITALPRESS