Le dichiarazioni di Iachello a Radio Zammù

Lillo Fasciana (Flc Cgil di Catania):
Poiché in questa circostanza non si tratta di cifre elevatissime, bisogna trovare un percorso volto a verificare se ci sono condizioni per costituire un fondo di rotazione che consenta a questi lavoratori di riavere il posto di lavoro in attesa che le finanze dell’ateneo e delle singole facoltà possano migliorare. Stiamo cercando di trovare le soluzioni, sarà un anno difficile. È necessaria una discussione più ampia sugli organici delle varie facoltà e dell’ateneo. Si faccia un ragionamento considerando le risorse e si trovino le soluzioni.

Prof. Iachello (Preside Lettere):
Capisco le proteste, è legittimo. Ma l’altro giorno qui in facoltà è successo qualcosa di osceno, perché quando si va ad attaccare un preside per dei provvedimenti presi dalla facoltà dicendo delle cose che non stanno né in cielo né in terra la cosa diventa strumentale. La proposta che è venuta fuori dai collettivi era quella di ridurre lo stipendio dei professori. Come se un preside avesse questo potere, come se un ateneo avesse questo potere. Non propongono soluzioni praticabili. Lo stipendio dei professori è stabilito per legge. Io resto allibito da queste cose perché si vuole fare polemica non un confronto sereno.
Queste stesse persone hanno fatto dei comunicati dicendo che non era possibile incontrare il preside perchè doveva organizzare il suo Capodanno a Parigi. Ma che modi sono! A parte che il Capodanno uno lo passa dove vuole. Ma io l’ho passato a Catania a casa di amici, sono stato tutti i giorni in facoltà anche durante le vacanze. Il verbale di selezione per scegliere a chi rinnovare il contratto porta la data del 28 dicembre. Anche qui i criteri sono stati approvati all’unanimità dal Consiglio di facoltà. Atteniamoci ai fatti, non sovraccarichiamola con elementi che non c’entrano nulla con il dramma, perchè è un dramma reale.
Anche questa storia delle cene a cui fanno riferimento. Sono cose di una malafede unica. Le cene nei chiostri portano soldi di affitto dei locali e chi fa le cene paga la facoltà. L’unica cena che offriamo noi è quella agli immigrati, quella cena la paghiamo di tasca nostra, sia chiaro, tassandoci: i docenti, il personale amministrativo che vuole partecipare e anche alcuni studenti.
La biblioteca continuerà ad offrire gli stessi servizi che offriva prima. Non è vero che l’apriremo solo due pomeriggi. Abbiamo riorganizzato con il personale a disposizione questi servizi. L’unica novità per il momento è che invece di aprire alle otto e mezza apre alle nove e sta aperta fino alle 18. Stiamo vagliando le possibilità di consentire l’uso dell’aula studio fino alle otto. Il monastero continua a chiudere alle nove come prima mentre qualcuno aveva diffuso che chiudeva alle otto. Abbiamo riformulato il contratto con la vigilanza eliminando la vigilanza armata durante il giorno conservandola solo la sera. Il problema della vigilanza non c’entra con i lavoratori precari.


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