In tempo di crisi aumenta il bisogno di elevare il proprio livello intellettuale e tramontano i miti edonistici
Le crisi economiche arricchiscono la mente
La figura dellaccademico da tempi remoti ha sempre suscitato ilarità per quel connubio di straordinaria intelligenza e goffaggine.
Persino Pirandello ha dedicato una novella , Leresia catara, alla figura stralunata e in profonda solitudine ai limiti del grottesco del vecchio professore ordinario di Storia delle religioni, Bernardino Lamis «quelluomo che, per la scienza, sera ridotto con quelle spalle aggobbate che pareva gli fossero scivolate e fossero tenute su, penosamente dal collo lungo, proteso come sotto un giogo». Il povero professore è lautore di due «poderosi volumi» dedicati alleresia catara, passati inosservati agli occhi della critica che invece porta «ai sette cieli» la «mastodontica monografia di Hans von Grobler». Non gli resta che prendersi una rivincita dedicando unintera lezione allargomento allo scopo di polemizzare contro lopera del tedesco. La sua «formidabile lezione» sarà ascoltata però solo dagli impermeabili degli studenti stesi a sgocciolare nellaula buia, ma il professore infervorato non se ne accorge nemmeno.
Gli studiosi delluniversità inoltre sono sempre stati accusati di scrivere libri complessi e inutili, di insegnare cose di nessun valore e di avere una visione dellerudizione inconciliabile con quella delle persone comuni. Ma forse è giunto il momento di prendersi una rivincita, infatti è stato riscontrato che un vasto numero di persone aspira a migliorare il proprio livello intellettuale, mentre le vendite di saggi e testi impegnati crescono a ritmo eccezionale.
Probabilmente il merito è della recessione economica che sta inducendo a mettere in discussione i benefici di uno stile di vita edonistico e materialistico. Si prevede quindi che nei prossimi mesi la vendita dei beni di lusso calerà, mentre quella di libri di alto spessore e film aumenterà.
Molti artisti, scrittori e intellettuali sono ottimisti, qualcuno attribuisce addirittura alla crisi il potere di spazzare via ciò che non ha valore. Altri calcolano che il libro è lintrattenimento meno costoso: un paio di euro allora, considerando il rapporto tra il prezzo e il tempo di lettura. Secondo Carlo Feltrinelli di fronte al crollo delle Borse e delle auto quelli che chiama «cultural goods» resisteranno. Per Stefano Mauri, presidente e amministratore delegato del Gruppo Editoriale Mauri Spagnol, in libreria la crisi non cè e non si prevede fino a tutto Natale. Nonostante ciò «i librai sono cauti nelle prenotazioni 2009 e nella grande distribuzione si sentono lamentele. Ma se qualcuno non potrà più comprare i libri che vorrebbe, qualcun altro rinuncerà a un costoso weekend in montagna per leggere».
È come se la crisi economica avesse spalancato un vuoto e per ricolmarlo ci sia bisogno di altri valori; non più le auto costose e super-accessoriate, i pullover di cachemire e le vacanze in esclusive località di montagna, ma la riflessione sui libri. Infatti continua Mauri «In questa fase il libro ci sta benissimo. È un legame col passato e può portare semi del futuro. Contiene speranza». A quanto pare le crisi economiche servono ad arricchire la mente e in passato hanno già prodotto nuovi movimenti letterari come lesistenzialismo e il neorealismo, secondo Mario Vargas Llosa infatti, scrittore peruviano che sostiene di «aver preso tutte le precauzioni» per non farsi assegnare il Nobel, i grandi traumi come quello in corso «sono molto stimolanti per la creatività letteraria».