Le autostrade siciliane: pedaggi ‘salati’ e manutenzione zero!

LA DENUNCIA – CON DUE INTERROGAZIONI, UNA A ROMA E L’ALTRA ALL’ARS – E’ DEI PARLAMENTARI NAZIONALI E REGIONALI DEL MOVIMENTO 5 STELLE. CON RIFERIMENTO ALLA PALERMO-MESSINA E ALLA CATANIA MESSINA. SOTTO ACCUSA IL SOLITO CAS, UN ‘CARROZZONE MANGIASOLDI’ REGIONALE

“Autostrade Messina-Palermo e Messina-Catania, oltre al danno la beffa; i cittadini siciliani, per poter usufruire delle tratte autostradali, sono tenuti al pagamento di un pedaggio tra i più cari in Italia, ma non ci si occupa nemmeno dell’ordinaria manutenzione”.

Così il Movimento 5 Stelle, sia all’Ars che alla Camera, attraverso tre diverse interrogazioni, a firma Giancarlo Cancelleri, Valentina Zafarana e Francesco D’Uva, interroga il Governo, il ministero delle Infrastrutture e l’assessorato regionale al ramo circa le inadempienze del Consorzio per le autostrade siciliane (Cas), l’ente pubblico sottoposto al controllo della Regione, attualmente concessionario Anas delle due importanti arterie autostradali.

“Le contestazioni rivolte ad Autostrade siciliane – afferma la vice capogruppo del M5s all’Ars Valentina Zafarana – spaziano dalla manutenzione delle piste alla segnaletica sia orizzontale che verticale, dai guardrail agli impianti elettrici, dalle opere in verde agli impianti telematici di esazione”.

Proprio l’Anas, così come riportato da diversi quotidiani locali, l’11 novembre scorso avrebbe già inviato al Consorzio una lettera ufficiale all’interno della quale veniva richiesta “una lunga serie di giustificazioni in ordine alle inadempienze già citate, paventando altresì la revoca della stessa concessione”.

Per la cronaca, non è la prima volta che l’Anas contesta al Cas la pessima gestione delle autostrade siciliane. La Palermo-Messina e la Catania-Messina sono, da sempre, autostrade abbandonate, senza manutenzioni e con mille altri problemi non risolti.

“Le concessioni autostradali – afferma Francesco D’Uva, primo firmatario dell’interrogazione depositata presso la Camera dei Deputati – erano basate sulla logica della tariffa-remunerazione, con pedaggi che i cittadini avrebbero pagato in cambio di un servizio stradale efficiente e costantemente sottoposto a manutenzione. Le società concessionarie, inoltre, si impegnavano a reinvestire parte dei profitti ottenuti dal pagamento dei pedaggi in nuovi investimenti di ammodernamento delle tratte autostradali affidate alla loro gestione”.

“Peccato che oggi – prosegue il parlamentare nazionale grillino – di nuove infrastrutture se ne vedano sempre meno, e quella delle concessioni sembra diventata piuttosto un’attività meramente speculativa. Abbiamo chiesto al Ministro Lupi di consentire anche ai cittadini siciliani, già costretti a pagare il pedaggio per un servizio autostradale assolutamente inefficiente, di poter beneficiare, nonostante la presenza del Consorzio, delle agevolazioni tariffarie che il ministero dei Trasporti sembra voler introdurre a favore dei pendolari italiani. In caso di risposta negativa potremmo affermare che oltre all’evidente danno vi sarebbe la beffa, o meglio, l’ennesima ingiustizia”.

Detto brutalmente, in Sicilia i soldi dei pedaggi spariscono, ma le autostrade, in molti casi, fanno letteralmente schifo.

“Ad oggi – concludono i Cinquestelle – risultano essere diversi i procedimenti aperti dalla magistratura a carico del Consorzio, anche a causa di presunti sprechi di denaro pubblico. Chiediamo, pertanto, al Governo di intervenire con urgenza per verificare la presenza di gravi inadempienze, tali da attentare alla sicurezza dei cittadini siciliani e di verificare la sussistenza delle ragioni che hanno dato vita al contratto di concessione”.


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