Da Calatabiano ad Aci Castello l’allarme inquinamento del mare riguarda aree che già in passato erano finite sotto riflettori negativi. Questi i dati che emergono dall’annuale report di Goletta verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio dello stato di salute di coste e acque italiane. In Sicilia, nel complesso, sono state passate al setaccio dai tecnici dell’associazione 23 aree costiere: 16 di queste hanno presentato tassi di inquinamento fuori dai limiti di legge.
In provincia di Catania le analisi hanno portato a preoccupanti risultati in quattro zone. Secondo Legambiente sarebbe «fortemente inquinato» il tratto di mare dove insiste uno scarico fognario all’inizio del lungomare Galatea, nel comune di Aci Castello. Proprio nei giorni scorsi le analisi dell’Asp di Catania avevano imposto al sindaco Carmelo Scandurra la proclamazione del divieto temporaneo di balneazione fra Aci Trezza e il porticciolo di Aci Castello. Troppi batteri fecali in mare, secondo i test, ma la restrizione è stata poi revocata il 17 luglio per il rientro dei parametri nella norma.
Altro punto critico, sulla base dei dati di Legambiente, sarebbe la foce del fiume Alcantara, al confine fra le province di Messina e Catania. I malfunzionamenti dei depuratori di Giardini Naxos e dei Comuni della valle retrostante già in passato erano stato correlati a gravi episodi di inquinamento. Fioccano ad ogni estate, poi, le segnalazioni su reflui e spazzatura in mare che le limitrofe spiagge di San Marco (Calatabiano) e appunto Giardini.
Scorrendo verso sud si arriva sulla costa del Comune di Mascali. Qui il mare sarebbe fortemente inquinato alle foce del torrente Macchia, in località Sant’Anna. Lì vicino sorge il depuratore che serve i centri di Giarre, Riposto, Fiumefreddo, Sant’Alfio e appunto Mascali, in passato finito anche sotto sequestro per dei presunti bypass abusivi che portavano gli scarichi fognari in mare. Note positive, invece, arrivano dal mare catanese: l’inquinamento non sarebbe eccessivo nell’area della spiaggia vicino il canale Forcile, nella zona sud della città di Catania. Quest’ultimo dato in controtendenza rispetto all’anno scorso, quando anche in questo punto le acque presentavano livelli di contaminazione batterica oltre la norma.
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