A distanza di meno di 24 ore dalla denuncia da parte dell’on. Roberta Schillaci, parlamentare all’Assemblea Regionale Siciliana con il Movimento 5 Stelle, sul mancato pagamento delle spettanze per i tirocinanti ex avviso 22, sulla questione è intervenuta l’assessore regionale al Lavoro, Nuccia Albano. «La Regione Siciliana – ha detto l’esponente della Democrazia Cristiana Nuova – non ha abbandonato i 300 tirocinanti palermitani e tutti quelli delle altre province che ancora non hanno ricevuto il contributo previsto dall’Avviso 22. Ad oggi sussistono criticità che il dipartimento del Lavoro ha più volte reso note e che fermano l’erogazione di quanto spettante».
Già perché di queste criticità si erano ben accorti i diretti interessati che da tre anni attendono di ricevere i versamenti e la stessa pentastellata Schillaci che si era adoperata per cercare di indicare una soluzione e aveva definito come «vergogna legalizzata» l’attesa infinita per la riscossione delle somme. «Non risultano pratiche ancora da istruire – prosegue Albano – ma solo da completare perché carenti di documentazione a fronte delle anomalie riscontrate dagli uffici del dipartimento Lavoro. Quest’ultimo ha, comunque, attivato il cosiddetto “soccorso istruttorio”, richiedendo di integrare la documentazione e le dichiarazioni mancanti per definire il procedimento. Nessuna volontà da parte dell’amministrazione di penalizzare, nel tempo e nell’azione, i tirocinanti e le imprese. E anche dopo il soccorso istruttorio sono state riscontrate criticità, soprattutto in registri delle presenze, contratti di assicurazione sulla responsabilità civile, contratti di assicurazione sugli infortuni, tutor didattici e quelli aziendali».
Motivazioni che sebbene fondate, continuano a lasciare a secco i portafogli di quanti avevano creduto in questa possibilità formativa e lavorativa. «Sfugge ai più – sottolinea l’assessore – che le somme erogate sottostanno ai principi fissati dalle regole di rendicontazione europee e ai suoi stringenti e rigorosi controlli che gli organismi preposti effettuano sistematicamente. Quindi l’eventuale emissione di pagamenti in presenza di documentazione non in regola comporta la inammissibilità della spesa, crea debito fuori bilancio e responsabilità per danno erariale a carico dei funzionari. Ogni tirocinante, così come l’impresa, potrà chiedere l’accesso agli atti, rendersi conto della documentazione mancante ed eventualmente sollecitare le imprese a presentarla, così come l’onorevole Schillaci potrà chiedere accesso, rientrando nelle sue prerogative parlamentari, per avere conoscenza puntuale dell’operato del dipartimento».
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